Parlare molto di Dio, farlo entrare in discorsi insignificanti, in lettere, peraltro qualsiasi, indirizzate a persone terra-terra che non hanno niente a che vederci, e se Dio torna all'improvviso, citato a proposito di tutto e di niente tra altre banalità e come per sbaglio: cattivo segno. Quando Lo si vede ronzare attorno a un uomo per dei mesi, premere con una certa pressione impersonale come l'urea sale nel sangue d'un malato con la nefrite che impera: è segno di follia che s'avvicina. Anche se le altre idee sono ancora giuste, esse perdono presto o tardi il loro valore nella mente votata a una sicura eclissi.
H. Michaux, Allucinogeni e conoscenza, Rizzoli, Milano 1968, p. 144
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