Cercando nel labirinto degli specchi

Monday 17 November 2014

A notte le strade di New York riflettono la crocifissione e la morte di Cristo

Mi sentivo proprio come Gesù Cristo, se lo avessero tirato giù dalla croce, senza permettergli di morire nella carne. Io son certo che lo choc della crocifissione sarebbe stato tale da dargli amnesia completa nei riguardi dell'umanità. Son certo che, sanate le ferite, non gli sarebbe importato più un accidente delle tribolazioni dell'umanità; ma invece si sarebbe attaccato con sommo sollievo a una tazza di caffè buono e a una fetta di pane tostate, purché ce l'avesse.
Chiunque per troppo amore - che dopo tutto è mostruoso - muore della propria infelicità, rinasce per non conoscere più né amore né odio, ma per godersela. E questa gioia di vivere, perché acquisita innaturalmente, è un veleno che alla fine inquina tutto il mondo. Tutto ciò che è creato oltre i limiti della sofferenza umana, funziona come un boomerang e reca distruzione. A notte le strade di New York riflettono la crocifissione e la morte di Cristo. Quando per terra c'è la neve e il silenzio è assoluto, esce dalle orrende case di New York una musica di così cupa disperazione e bancarotta da far accapponare la pelle. Non una pietra fu messa sull'altra per amore o rispetto umano; non una strada fu aperta per la danza o la gioia. Una cosa si è aggiunta all'altra in un pazzo parapiglia per riempire la pancia, e le strade odorano di pance vuote e di pance piene e di pance mezzo piene. Le strade odorano di pancia, che è insaziabile, e delle creazioni della pancia vuota che sono nulla.

Henry Miller, 
Tropico del Capricorno,
 Oscar Mondadori, Milano 1998, 
pp. 56-57