Cercando nel labirinto degli specchi

Saturday 31 May 2014

Headless Horse, Man


Cavalo rampante senza testa
TWS

(parts inspired by various vectors found on public images websites - thanks)

Friday 23 May 2014

Gingerbread Cross


(mia elaborazione dalla clipart della retro medieval lady disegnata da Prawny Vintage:  
www.retroclipart.co/600/vector-clipart-of-a-retro-medieval-man-kneeling-before-a-lady-by-prawny-vintage-6165.jpg)

Personalmente puro

Fuggendo lontano dal pubblico dibattito qualcuno cerca un rifugio nella virtù privata: non ruba, non assassina, non commette adulterio e fa il bene secondo le proprie forze. Rinunciando volontariamente a intervenire in pubblico egli sa rimanere esattamente entro i confini consentiti, che gli evitano qualsiasi conflitto. Ma in questo modo deve chiudere gli occhi e gli orecchi sulle ingiustizie che lo circondano. Può conservarsi personalmente puro da ogni contaminazione derivante da un'azione responsabile nel mondo, soltanto a prezzo di un autoinganno. Per quanto faccia molte cose, quelle che trascura di fare gli toglieranno la pace. O sarà vittima di questa inquietudine, o diventerà il più ipocrita dei farisei.

D. Bonhoeffer, Etica
Bompiani, Milano 1969, p. 59


L'uomo diviso

Dietrich Bonhoeffer,
Etica
:

Il fariseo è l'uomo veramente ammirevole che subordina tutta la sua vita alla conoscenza del bene e del male: ed è giudice severo di sé stesso non meno che del prossimo, per la gloria di Dio, al quale è umilmente grato per questa conoscenza. Ogni istante della vita diventa per lui una situazione di conflitto in cui deve scegliere tra il bene e il male. Per evitare di cadere in errore egli, giorno e notte, consacra tutti i suoi pensieri a prevedere in anticipo tutte le infinite possibilità di conflitto, a prendere decisioni al riguardo e a determinare la propria scelta. Vi sono innumerevoli cose da osservare, da evitare, da distinguere. Quanto più sottili sono le distinzioni, tanto maggiore è la certezza di prendere la decisione giusta. Tutta la varietà degli aspetti della vita è sottoposta a questo scrutinio: il fariseo non pretende la luna nel pozzo, ma sa tener conto delle esigenze particolari e delle situazioni difficili; la serietà della conoscenza del bene e del male non esclude l'indulgenza e la bontà, anzi si esprime in esse. Non c'è in tutto ciò nessuna facile presunzione, nessuna tracotanza o infondata stima di sé. Anzi, c'è una chiara consapevolezza delle proprie mancanze e del dovere dell'umiltà e della riconoscenza verso Dio. Ma esistono pure differenze, che per l'amore di Dio non si possono trascurare, tra il peccatore e chi si sforza di fare il bene, tra chi diventa trasgressore della legge con intenti criminali e chi vi è costretto dal bisogno. Chi trascura queste differenze e non prende in considerazione tutti gli elementi di ciascuno degli innumerevoli casi di conflitto pecca contro la conoscenza del bene e del male.

pp. 21-22

Il "giudicare" non è un vizio o una cattiveria propria dell'uomo diviso, ma è l'essenza stessa di lui, che si esprime nelle sue parole, nei suoi atti e nei suoi sentimenti.  È vero che si riconosce il fariseo per quel che è, soltanto a partire dall'unità ritrovata, ossia da Gesù. Il fariseo però conosce sé stesso soltanto nelle sue proprie virtù e nei suoi vizi, ma non nella sua essenza, cioè nella sua separazione dall'origine. Solo il superamento della conoscenza del bene e del male può produrre il rovesciamento dell'intera essenza del fariseo, solo Gesù può far cadere l'autorità del fariseo fondata su quella conoscenza. Sulle labbra di Gesù il "non giudicare" è un appello, rivolto all'uomo diviso, da parte di colui che è la riconciliazione: è un appello alla riconciliazione.

 p. 26


L'uomo che in forza della propria conoscenza della legge accusa o giudica il suo fratello, in realtà accusa e giudica la legge stessa, in quanto dubita che essa possegga la potenza, propria della Parola vivente di Dio, di imporsi e farsi rispettare. Facendosi legislatore e giudice, costui invalida la legge di Dio. Così sorge l'insanabile separazione tra conoscenza e azione. L'uomo che a motivo della propria conoscenza della legge è diventato giudice di suo fratello e quindi anche della legge, non riesce più ad adempiere la legge, per quanto sembri darsi da fare.

p. 35

(brani tratti da D. Bonhoeffer, Etica, Bompiani, Milano 1969)

Despicable Maid

Minion Maid
(screenshot from Despicable Me 2)

Thursday 22 May 2014

Dimostrar la verità col sangue

Segni di sangue scrissero sulla via da essi percorsa, e la loro stoltezza insegnò che col sangue si dimostrebbe la verità.
Ma il sangue è il testimone peggiore della verità; il sangue avvelena anche la dottrina più pura e la trasforma in delirio e in odio dei cuori.

E se uno va attraverso il fuoco a pro della sua dottrina – che mai prova ciò! Cosa maggiore è che la dottrina propria venga dal rogo di se stessi.

F. Nietzsche, 
L'Anticristo, 53, 
in F. Nietzsche, Opere, Adelphi, Milano 1986, p. 241

La croce nel campo

Heil to the King
TWS

(knight from www.dragonslair.com ; chess King from www.thinkstockphotos.jp - arigato!)

Tuesday 20 May 2014

Shit happens but she's blessed

Shit happens but it sparks
TWS
(Tinkerbell's silhouette from www.pinterest.com ; poop in Toriyama's Dr Slump & Arale style)

Angeli microscopici

Faith watching

TWS
(angelo ritoccato da un originali di www.colourbox.com ; microscopio da www.galleryhip.com - thanks)

Sunday 18 May 2014

nelle viscere di ogni anima

Posso azzardarmi ad accennare ancora a un ultimo tratto della mia natura, che mi procura non poche difficoltà nei miei rapporti con gli uomini? Il mio istinto di pulizia è di una sensibilità veramente inquietante, così io percepisco fisiologicamente, fiuto la prossimità o - che dico? - il fondo più intimo, le "viscere" di ogni anima... Appunto questa sensibilità fa che io abbia delle antenne psicologiche con le quali tasto tutti i segreti e li prendo in mano: già quasi al primo contatto mi accorgo di tutta la sporcizia nascosta nel fondo di certe nature, forse prodotta dal sangue cattivo, ma imbiancata dalla educazione. Se le mie osservazioni sono esatte, queste nature intollerabili per la mia pulizia sentono anch'esse la mia ripugnanza verso di loro: e questo non migliora certo il loro odore... Una estrema integrità con me stesso è il presupposto della mia esistenza, io muoio se mi trovo in situazioni contaminate, - così è sempre stata mia abitudine nuotare, bagnarmi, sguazzare continuamente nell'acqua o in qualche altro elemento perfettamente trasparente e luminoso. Perciò il commercio con gli uomini è per me una non piccola prova di pazienza; la mia umanità non consiste nel partecipare ai sentimenti degli uomini, ma nella capacità di sopportare questa partecipazione... La mia umanità è una continua vittoria su me stesso. - Ma ho bisogno di solitudine, voglio dire di guarigione, di tornare a me stesso, di respirare il soffio di un'aria libera leggera mossa... 

F. Nietzsche, 
da Ecce Homo, 8, in Opere di Friedrich Nietzsche, vol. VI, tomo III, Adelphi, Milano 1986, pp. 283-284

Friday 16 May 2014

coulromorphosis

Illudendosi di aver trovato la via che porta a fuggire dal mondo, l'uomo si smarrisce nella volgarità, diviene nel mondo un pagliaccio, un pazzo, un delinquente, pure credendo di trovarsi in quella verità ultima.

K. Jaspers
La fede filosofica di fronte alla Rivelazione, Longanesi & C., Milano 1970, p. 507

Tuesday 13 May 2014

respingere l'angelo e calciare la musa

Ogni uomo, ogni artista, rievocherà Nietzsche; ogni scala che sale nella torre della propria perfezione è il prezzo della lotta che sostiene con un duende, non con un angelo, come si è detto, né con la sua musa. È necessario operare tale fondamentale distinzione per la radice dell'opera.

L'angelo guida e regala come san Raffaele, difende ed evita come san Michele, e previene come san Gabriele.

L'angelo abbaglia, ma vola al di sopra dell'uomo, gli sta sopra, dirama la sua grazia, e l'uomo, senza sforzo alcuno, realizza la propria opera, la propria simpatia o la propria danza. L'angelo della via di Damasco e l'altro che entrò per le fessure di un balconcino di Assisi, o quello che segue i passi di Enrico Susson, ordina e non v'è modo di opporsi alla sua luce, perché agita le ali di acciaio nell'ambiente del predestinato.

La musa dètta e, in alcune occasioni soffia. Può abbastanza poco, perché è già lontana e tanto stanca (l'ho vista due volte) che dovetti metterle mezzo cuore di marmo. I poeti di musa odono voci e non sanno dove, ma sono della musa che li nutre e, talvolta, se li beve. Come per Apollinaire, gran poeta distrutto dall'orribile musa con cui lo dipinse il divino angelico Rousseau.
La musa sveglia l'intelligenza, reca paesaggio di colonne e falso sapere di lauro, e sovente l'intelligenza è nemica della poesia, poiché imita troppo, poiché eleva il poeta su un trono di spighe acute e gli fa dimentciare che all'improvviso se lo possono mangiare le formiche o gli può cadere sul capo una grossa aragosta di arsenico, contro la quale nulla possono le muse che stanno nei monocoli o nel rosa di tiepida lacca del salotto.

Angelo e musa vengono da fuori; l'angelo dà luce e la musa dà forme (da loro apprese Esiodo). Pane di oro o piega di tuniche, il poeta riceve regole nel suo boschetto di alloro. Di contro, il duende bisogna svegliarlo nelle più recondite stanze del sangue.

E respingere l'angelo e tirare un calcio alla musa, e perdere la paura della fragranza di violette che esala la poesia del Settecento e del gran telescopio nei cui cristalli s'addormenta la musa malata di limiti.

[...]

Quando la musa vede giungere la morte chiude la porta o innalza un plinto o si porta in giro un'urna e scrive un epitaffio con mano di cera, ma subito torna a stracciare il suo lauro con un silenzio che vacilla tra due brezze. Sotto l'arco troncato dell'ode, ella unisce con senso funebre i medesimi fiori che dipinsero gli italiani del Quattrocento e chiama l'impavido gallo di Lucrezio affinché spaventi ombre impreviste.

Quando vede giungere la morte, l'angelo vola in cerchi lenti e tesse con lacrime di ghiaccio e narciso l'elegia che abbiamo visto tremare nelle mani di Keats, e in quelle di Villasandino, e in quelle di Herrera, e in quelle di Bécquer e in quelle di Juan Ramón Jiménez. Ma che terrore ha l'angelo quando sente un ragno, per piccolo che sia, sul suo tenero piede rosato!

Invece, il duende non giunge se non coglie la possibilità di morte, se non sa che deve far la ronda alla sua casa, se non è certo che deve cullare quei rami che tutti portiamo e che non hanno, che non avranno consolazione.

Con un'idea, con un suono o un gesto, il duende si compiace dei bordi del pozzo in aperta lotta con il creatore. Angelo e musa scappano con violino o ritmo, e il duende ferisce, e nella guarigione di questa ferita che mai rimargina risiede l'insolito, l'inventato dell'opera umana.


Federico García Lorca
da Il duende. Teoria e giuoco, Semar, Roma 1996, pp. 3-39
cit. in  Il dio dell'ebbrezza, a cura di E. Zolla, Einaudi, Torino 1998, pp. 123-129

do not cross

the sharp edge between torture and toys
TWS
(portable cross from dungeonbeds - danke!)

Tutti i filosofi muoion di peste

Copri di pustole tutto ciò che tocchi,
Passi la lebbra, disciogli gli occhi;
Cadon brandelli
Di pelle secca,
Si guasta l'anima,
Il cuore pecca. 
Le mani tremano,
La febbre sale,
Tutto deturpi
- non sei così male.

Sunday 11 May 2014

The Spongy Maid

Squarepants Maid
(Spongebob Squarepants in versione cameriera francese, dalla serie tv Spongebob, negli episodi Can You Spare a Dime? e House sittin' for Sandy 
info da spongebob.wikia.com - grassie!)

Saturday 10 May 2014

Wednesday 7 May 2014

Haunted Hospital


Ampolla d'angelo in laboratorio infestato
TWS
(angel from www.clipartof.com ; lab flask from www.galleryhip.com - gracias)

Tuesday 6 May 2014

Altrimenti cadremo entrambi

Disse loro anche una parabola: Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: "Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio", e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.

Lc 6, 39-42
nella versione C.E.I./Gerusalemme

Monday 5 May 2014

Aureola scarica


Aureola spenta
TWS

(lil' angel from www.shutterstock.com ; medical dispencer from www.rxresource.org - thank y'all)

puro/impuro

L'opposizione sacro/profano è rinconducibile all'opposizione puro/impuro con cui si circoscrive la sfera del male, creando schemi d'ordine che poggiano sull'antitesi di un polo positivo e di uno negativo. All'impurità è connesso il contagio, con conseguente reazione di terrore e di procedure di isolamento, da cui si esce con particolari pratiche rituali, magiche e sacrificali. Rito, magia e sacrificio servono a tenere lontani gli effetti malefici delle potenze superiori che abitano la sfera del sacro, e a propiziare quelli benefici.

Umberto Galimberti, Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto, Feltrinelli, Milano 2012, p. 14

La colpa metafisica

La colpa metafisica, che si riferisce a quella colpa che investe qualsiasi uomo che tollera ingiustizie e malvagità che possono essere inflitte a un proprio simile e non fa nulla per impedirlo. Questa colpa ha per oggetto l'infrazione del principio della solidarietà tra gli uomini che, quando è rimosso, mette a rischio quella base di appartenenza al genere umano che poggia sul riconoscimento di se stessi nell'altro. A questo proposito, scrive Jaspers:
Chi non ha messo a repentaglio la propria vita per impedire il massacro degli altri, ma è rimasto lì senza fare nulla, si sente anche lui colpevole in un senso che non può essere compreso da un punto di vista giuridico, politico o morale. Ma il fatto che uno sia ancora in vita, quando sono accadute cose di tal genere, costituisce per lui una colpa incancellabile. 
K. Jaspers, La questione della colpa. Sulla responsabilità politica della Germania, Raffaello Cortina, Milano 1996, p. 21
Umberto Galimberti, Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto
Feltrinelli, Milano 2012 

Sunday 4 May 2014

Il destino ha il cielo in bocca (amore, morte, odore di decomposizione)


Teschio dalle fauci spalancate, con cherubino in bocca
(in fin di fiato)

TWS
(thinking cherub from www.ebay.com.au ; skull from www.shutterstock.com - thanks mateys)

Saturday 3 May 2014

Русский испытание существования Бога (parusia o rogo)

Il musicista Aleksandr Skrjabin cercava suoni capaci di uccidere e suoni capaci di risuscitare. 
Un silenzio totale di ore avrebbe dovuto precedere la sinfonia Mistero, che eseguita da tutti i grandi artisti del mondo avrebbe dovuto suscitare, se Dio esiste, la parusia, e se non esiste un incendio cosmico nel quale sarebbe perito un mondo divenuto assurdo e inutile. 
Skrjabin morì all'improvviso dopo aver scritto il preludio della sinfonia. 
Padre Pavel Florenskij - teologo e mistico, ma anche matematico e fisico - ai funerali di Skrjabin, il 15 aprile 1915, confidò a un amico che il musicista era stato eliminato dalle potenze occulte.

S. Quinzio, La croce e il nulla, Adelphi, Milano 1984, pp. 124-125