Cercando nel labirinto degli specchi

Friday 31 May 2013

Quod mihi me detrahis? [la parabola del buon dilaniatore]

Snow White Twisted





Autopsia




As Dylan said


TWS




(wordless pumpkin from www.supercoloring.com, Harley Quinn's how-to-draw's figure from www.dragoart.com - merci merci!)

ex Musa per una poesia putrefatta

Non-Musa, non morta
(Art is dead)



TWS

+.+



                                                                                                                                                                                                                                 (pic I've created with FaceYourManga, and then revisited)










Wednesday 29 May 2013

Partnership non umana


A volte scopiamo.
A volte viene da me, e dentro di me. Il tempo passa piano, in quelle volte.
In quelle volte - capitano di rado... troppo di rado - mi bacia sulla bocca, poi mi spoglia, quel che basta per entrare... ed entra. In quelle volte, io non devo fare niente. Lui si muove. Io sto lì con le gambe aperte, e sento il suo affare che si fa largo dentro di me.
Non mi guarda in faccia, quando capitano quelle volte. Sento il suo fiato sul collo, e tutto ciò vedo è il cuscino. Poi, qualche decina di minuti di colpi di reni, ed è fatta. Quando finisce mi lascia un fazzoletto di seta per pulirmi - ma lui sparisce.
Mi scopa per tre quarti d'ora, e quand'ha finito rotola via da me, e uccide il primo che passa.
Lo pagano molto, per uccidere il primo che passa.
Ogni volta, quando ha finito, rotola fuori da me, si stende su un fianco, si accende una sigaretta, e fumando si alza. Si affaccia alla finestra, e guarda. Poi un colpo esplode, un altro, e l'odore di fumo si propaga ovunque.
Io mi rivesto, e intanto la gente per strada urla Oh mio Dio!, e chissà che altro. Non vi dico quante volte questo genere di esclamazioni mi ha fatta sentire grassa, o poco piacente.
Intanto lui continua a fumare - anzi, è la sigaretta che fuma. Lui se ne sta alla finestra, ancora in mutande, e col suo bel viso da sacerdote re contempla la scena che infuria per strada, e sorride. E anche se in quei momenti ha appena finito, con me, quel sorriso non fa che farmi tornare la voglia di essere presa da lui.
Il che è fuori questione, perché ormai l'angelo della morte ha fatto il suo volo, e non tornerà fino a quando non glielo dirà il suo dio.

A volte mi sbatte.
Ma capita solo quando il suo dovere chiama.
Non mi guarda negli occhi, non mi bacia la bocca, non sorride e non parla. Neanche mi tocca. Entra e basta, e io sanguino, ogni volta. Per giorni - a lui piace. A lui piace, se piango, durante. Gli piace schiacciarmi contro il muro, farmi soffocare nel cuscino, gli piace bendarmi e scopare. Non parla, non mi accarezza, non mi ama. Mi prende e basta. Quando il suo dovere chiama.
Io lo accetto, perché lo amo - mi lascio usare, mentre lui chissà cosa trama.
Credo proprio che la nostra non sia una partnership granché umana.
Mi concedo solo di guardare il suo sorriso, quando lui non guarda - e lasciarmi andare. Si sanguina meglio, e più in fredda, se non ci si fa impressionare.

Ho ancora la cicatrice a croce della nostra prima volta.
È bella, e ogni notte mi fa sognare.

ghost-hearted love



No future

</3


TWS





(ft. Paul Dini's cartoon version of Harley Quinn, Heath Ledger's Joker)




Monday 27 May 2013

black holes, dolls and rock'n'roll




Get lost out there

TWS

(again, the matrioska's original coloring page I revisited is from www.disegnidacoloraregratis.it - thx!)

Aghi sterili





La vergine e le figlie

TWS


(matrioska + Vergine di Norimberga:
 la matrioska di base viene da www.disegnidacoloraregratis.it,
la lacrima di base da www.clickr.com)

On High on the Moon Priestess


Il valzer della luna a scacchi


Faith-o-rama
(the High priestess optical Tarot)


TWS

(the High Priestess coloring tarot I've revisited up there has its original layout here: http://www.aeclectic.net/tarot/cards/color-your-own/ : merci!)





- ♣ -




+ Zero +

TWS






Sunday 26 May 2013

Holy Ego (benedectissima me)



Le Sacré c'est moi


TWS




(the High Priestess' tarot card I've revisited is from the Rider Waite Smith deck - merci!)


Melted White Snow


A real Snow has fallen


TWS



(the classic Disney's Snow White kiss' coloring page I used for my work is from www.coloringpages7.com - thanks a lot)


Friday 24 May 2013

Not mine, black rose


Rosa spezzata



 
Rosa nera in cuore bianco


(da una rosa rossa per Cam D.C. - happy b-day!)


White so serious


La sindrome del Bianconiglio è un'ansietà senza possibilità di posa,
un'irrequietezza dogmatica e kantiana che fa battere il vostro cuore come il martelletto di un giudizio morale, e fa sì che gli altri battano la fuga, spensierati seguaci di Peter Pan.
La sindrome del Bianconiglio è un cilindro colmo fino alla tesa di chicchi di caffé,
l'anfetamina nella manica,
la Quiete che non c'è.
Il dovere vi guida, e corre a mille all'ora
- non c'è Marianna che tenga, in questa corsa
sei sola.
Non c'è tempo, è già passato
- è tardi, è irreparabile.
Mendicherete i cocci mentre gli altri seccano il the.
Il Bianconiglio corre, boccheggia, patisce e vola
- seguendo un orologio che ha già dietro di sè
-
che solo una catena
terrà a lui legato
-
se no sarebbe già tutto
tragicamente perduto.
Seguite il Bianconiglio,
perché lui segue voi.
Veloci, velocissimi!
-
il danno è stato fatto.



White so serious?

 TWS



 
 (the "white-rabbit-always-in-a-hurry" pic I've elaborated up there is a coloring page of the Disney's version of the White Rabbit, that I've found on http://escapingthezombieland.blogspot.it/2013/01/wedding-pumps-in-alice-in-wonderland.html, thank you!)


La sindrome del Bianconiglio




Non c'è tempo, non c'è tempo!
-
è tardi, e se andrà.

Segui i cerotti bianchi, o girerai in tondo.


Mi piacciono i cerotti bianchi.

Sono soffici, e tappano i buchi in ogni programma:
Appena salta un punto, sfugge un dettaglio, e si perde
L'attimo fuggente in cui dovresti saltare
Loro s'incollano rapidi, e chiudono la bocca ai problemi.
Parlare è sfiancante, se non è fatto a vuoto
Gli altri parlano e basta
- si perdono in parole
E perdono il tuo tempo.
Dovrebbero solo seguirti,
Dare a te ascolto, ma ad altro
Pensano e tu rimani
In attesa nel tuo panciotto.
Gli abiti si fanno stretti,
Se prendi il morso sbagliato
- o se il tuo tempo scappa,
E rincorrerlo è inutile.
Dovresti correre da solo,
E dimenticare gli altri
Ma sei costretto a inseguirli,
Perché loro non ti seguono.
Il tempo è un nume tristo
Per i conigli bianchi
- se la tua missione è correre,
Rimarrai senza fiato.


Se sono il Bianconiglio, su, dai collaborate!
Qualcuno mi dia un panciotto, e un orologio da taschino rotto!
Il tempo non si ferma,
Se la tua pace ne dipende.


Sentimental seppuku


Allora, cos'è successo? le chiede Rachel, guardandola coi suoi grandi occhi verdi, colmi di comprensione.
Berlin abbassa i suoi, invece - piccoli e marroni, senza particolari attrattive.
Di fronte a Rachel si sente sempre piccola e brutta - figuriamoci dopo tre ore di camminata senza meta sotto la pioggia, arricchite dalla caduta in una pozzanghera, e l'aggressione di un predicatore di strada.
Sta per alzare le spalle, ma si trattiene. Rachel merita rispetto.
Ne vuoi parlare? chiede lei, dopo un po'.
Berlin rimane zitta, e quando finalmente trova il coraggio di rispondere, la voce le esce flebile e incrinata. Come grattare una lavagna con le unghie appena curate.
C'è... poco da dire, borbotta, e subito se ne pente. Che risposta scortese.
Rachel le sorride, e il suo sorriso è così rassicurante... Berlin capisce perché tutti gli uomini della città vogliano sposarla - è la versione sexy e grintosa della ragazza d'oro della porta accanto.
Un rigurgito di autocommiserazione risale la gola del gattino spelacchiato, mentre la macchina accosta lentamente, con garbo, proprio davanti al palazzo in cui Rachel abita. Con Dent, non manca di ricordare a Berlin il suo tarlo parlante.
Mentre salgono in ascensore, circondata da ogni parte da specchi impietosi, Berlin inizia a non sentire più niente. Finalmente.
Rachel la prende per mano, e senza parlare la conduce al suo fianco fino alla porta dell'appartamento.
Ti va una cioccolata, o qualcos'altro di caldo? le chiede, piano, mentre richiude la porta a doppia mandata. Ci sono più serrature lì che ad Arkham, non può evitare di notare Berlin.
Bé, comprensibile, dopo che un clown pazzo ha incendiato te e il tuo fidanzato.
La pioggia continua a cadere, ticchettando sulle gigantesche vetrate del salotto in cui Rachel la fa accomodare. Solo allora, dopo due minuti buoni da quando lei gliel'ha chiesto, Berlin si ricorda di accettare la cioccolata.
Bianca, vero? Se vuoi ti aggiungo gli Smarties, o la granella di nocciola.
E Berlin si sente il cuore liquefare. Maledetto Harvey Dent, pensa il tarlo nella sua testa. Esiste un uomo che sia più fortunato di te?
Grazie... ma non ti preoccupare... davvero... bianca e basta andrà be... balbetta, arrossendo di fronte a tante premure.
Non ci provare cara! esclama Rachel, interrompendola con un sorriso di sfida. Materna anche mentre ti prende in giro, pensa Berlin, che ormai si è arresa al gigantesco senso d'inferiorità nei suoi confronti. Non c'è gara.
Vada per Smarties E granella allora, conclude Rachel, allegra e determinata, scomparendo in cucina - una cucina grande come tutto l'appartamento dell'altra. La morte interiore di Berlin non l'ha ancora contagiata. Strano.
Oddio scusami!! si sente urlare dopo un po' dall'altra stanza. Prima che Berlin possa scuotersi dal suo depresso torpore,  Rachel è di nuovo davanti a lei, con una presina e la tazza di Batman in mano.
Scusami, sono davvero svampita! Come ho fatto a non pensarci? Vieni con me, tu ti devi assolutamente cambiare! e la afferra per un polso, trascinandosela dietro.
Ma no, dai... non ti preoccupare... mormora Berlin, che ormai non riesce più a dire altro.
Rachel la porta dentro uno sgabuzzino - una sala da stiro, stipata di pile di camice linde e inamidate.
Scusami, mi sa che qui... Rachel si guarda intorno, senza posare un attimo lo sguardo. Non ci sono... è che non ho avuto tempo di stirare anche le mie cose, sai, col processo dell'altro giorno Harvey doveva... Ah! Ecco, questa sì, ti potrebbe andare. Sfila una camicia dalla pila alle spalle di Berlin, che nell'atto è colpita al petto da Rachel - dal suo seno. E, per fortuna, non ha forza di sentirsi male per quanto le sue tette siano sode e grosse.
Gra... grazie, le dice, e finalmente sorride - quando il piacevole shock di quel contatto è svanito. Poi guarda la camicia.
Da uomo, ma... bianca e nera! Dovrebbe piacerti... no? chiede Rachel, sorridendo soddisfatta.
Berlin annuisce, senza staccare gli occhi dalla camicia, che è appena diventata incandescente, tra le sue mani.
Bellissima... mormora, tra sè e sè. Ed è di Dent.
Bé, ti lascio in pace cambiarti ora! Aspetta, vieni in bagno... vuoi farti una doccia? Asciugarti i capelli? continua a chiederle la ragazza perfetta. E con le mani di Rachel che le sfiorano i capelli, per sentire quanto sono umidi ancora, Berlin trova finalmente la forza di guardarla in faccia, e sorride.
Non ti preoccupare, qui andrà be...
Ritrovandosi in un lampo nel bagno. Marmo bianco, pareti bianche, con accessori, lavandino e decorazioni d'oro. Il cavaliere bianco colpisce ancora, pensa, senza riuscire a smettere di sorridere.
Si guarda allo specchio, ed è il suo viso ora a prendere fuoco. Capelli arruffati, occhi rossi dal pianto, senza trucco, e con una spettacolare camicia di Harvey Dent da indossare.
Si spoglia piano, osservando il bagno dal riflesso dello specchio, cercando di non pensare a lui. Nella vasca. O nella doccia. Sì, li hanno entrambi - per darsi una lavata veloci, e per potersi rilassare. E guardando la doccia, Berlin inizia a pensare a qualcos'altro... Stare sotto il getto e farsi...
Oh! Ciao! Scusami... Rachel non mi aveva detto che... Ciao.
Dent è appena apparso in quel riflesso, alla porta, dietro di lei. E imbarazzatissimo si è precipitato via.
Berlin dubita che sia successo davvero, e continua a spogliarsi, per potersi cambiare. Lancia un'occhiata al reggiseno che indossa, per controllare come le sta.
Nero, a balconcino, coi bordini bianchi e i bottoni - effetto colletto delle conigliette di Playboy. Sotto la camicia nera ad ampie righe bianche di Dent, che le arriva poco più in basso del pube, dovrebbe starle bene.
Tiene comunque la gonna, anche se ormai è un bel po' spiegazzata, e dopo essersi sciacquata il viso esce.
Vieni davanti al fuoco, le urla dolcemente Rachel. La sua voce viene dal salotto. La stanza con le enormi vetrate.
Berlin ubbidisce, e si lascia guidare. Rachel la aspetta davanti al caminetto, ancora spento, con la tazza di cioccolata fumante in mano. Ecco a te, cara, le dice porgendogliela, con la voce calda e rassicurante di una mamma.
Ti chiedo scusa, se ti abbandono così, ma mi hanno appena chiamato dall'ufficio... Stupidaggini burocratiche che a quanto pare non si risolvono, senza di me. E rotea gli occhi. Come se stesse cercando di provarle che anche lei è una ragazza pigra che preferirebbe rintarsi a casa tutto il giorno, piuttosto che lavorare. Non ci casco, Rachel, tu sei la donna perfetta, penserebbe disincantata Berlin, se non fosse così stordita dal profumo della cioccolata... e della camicia. Appena stirata, e...
Però è arrivato Harvey, si prenderà cura lui di te! A te va bene? Non permettergli di cucinare o ti avvelenerà, ma per il resto...
Berlin ormai l'ha capito - è solo un sogno. Annuisce, e la abbraccia forte (dopo aver posato la tazza, per non ustionarla). Grazie di tutto... Mi dispiace di averti disturbata. Mi rivesto e scendo con te, ok? Poi torno in taxi, non ti...
Non ti muovere. Harvey! strilla Rachel, per tutta risposta.
? fa lui, apparendo di nuovo, dal corridoio. Berlin tiene lo sguardo nella sua direzione, ma non osa guardarlo.
Tieni al caldo e al sicuro questa donzella, e non farla uscire, per nessun motivo, finché non sarà del tutto asciutta e riposata! Intesi?
Dent non tradisce emozione. Né fastidio - il fastidio che evidentemente deve provare ad avere Berlin lì, e doversene occupare.
Certo, Rachel.
Rachel sorride trionfante, dà un bacio sulla guancia a Berlin, e ingiungendole di accendere e regolare il fuoco come vuole, trotterella in corridoio, e scompare.
Buona serata Harvey, gli dice solo, guardandolo in faccia di sfuggita, troppo impegnata a digitare qualcosa al cellulare.
Anche a te... Non lavorare troppo, risponde lui, e resta incerto sulla porta tra corridoio e salotto, senza entrare.


Wednesday 22 May 2013

.happy with a knife


Verde brillante fuori, e dentro verde marcio.
Una liscia bellezza di seta fosforescente, involucro per una merda putrefascente.
A volte è proprio necessario aprirla, per conoscerla bene, una persona.

Tuesday 21 May 2013

Notte-notte nonsense


Nudo cian
Nudo cianotico
I
Puffo seviziato
I
San Sebastiano in attesa delle frecce
I
Sangue di mirtillo
I
Sangue blu
I
Succo blu
I
Mestruo nobile
I
Innocenza violata di notte
I
Stupro e zaffiro
I
Catene di velluto,
Manette bagnate di china
I
Sadosurrealismo horror
I
Amore & More,
Anelli nudi alla laida luna
.
.
.
Associazioni di parole
-
A delinquere.


(è sempre savio sognare con la luna accesa)

Friday 17 May 2013

High (mis)Understood Priestess

A tutte le unità!
- questa è molto meno che un'esercitazione: -

Blogger indie cioè sconosciuta guida rivolta di bambole di porcellana rotte contro i clown che non piacciono a nessuno:
Scrivere è inutile, queste le sue ultime parole degne di nota, mentre inveendo contro il seme volante degli alberi libera nel bel mezzo di un campo gli spaventapasseri, per rubarne le croci. 
Croci trifogliate, croci trilobate, croci e trilobiti, croci trifolate!
Croci ovunque, nel suo mondo: dai polsi al collo, una crociata che si cruccia incrociando le fiamme con chiunque sia abbastanza distratto da assecondarla. Tenete gli occhi aperti, giovani telepati, la prosa lirica automatica è tornata ed è più strisciante che mai! 
L'allarmante soggetto in questione, posticciamente affetto da un grave e palese caso di disturbo fittizio a base di schizotimia, OCD e dermotillomania (attenzione, non è detto che sia la propria, la pelle che strapperà via), è facilmente riconoscibile per l'abbigliamento da gothic lolita boho-grunge accidiosa, gli indumenti maschili, e la fosca presenza mentale volatile. 
Colleziona cicatrici e bustine di zucchero ben ordinate, si rinfresca con lunghe lame di luccicante acciaio, e proferisce verbo per stordire i passanti e dar aria alla sua altra personalità, da settimane ormai tenuta in ostaggio dentro il suo cuore umido e angusto - è armata e affatto pericolosa, tenete gli occhi aperti, ma occhio che non ci rovesci cera sopra! 
Per smascherarla, mettete in disordine gli oggetti disposti sulla tavola, appoggiate la birra sul tavolo senza sottobicchiere, cantate musica pop italiana, o, per andare a colpo sicuro (ma solo nelle situazioni più disperate), lasciate in bella vista stuzzicadenti, fogli di carta e fiammiferi. La belva si scatenerà, e voi, se non vi farete distrarre dagli ipnotici riti con cui il soggetto ricompone a suo modo la realtà, potrete agevolmente sedarla.
Per disarmarla basta del giallo fosforescente-neon, delle manette belle (e) strette, e un pugno di macarons verdi. Il trionfo del kitsch kawaii kidult - uh oh, troppe k.  
Kokori!

N.B. la sua ossessione per il BIANCO
è seconda solo a quella per la purezza,
l'innocenza, la neve e Biancaneve.
Non per niente se ne va in giro blaterando da giorni di quanto le donerebbe la camicia di forza di Arkham.

Placare, non mescolare.
Attenzione. 
Prodotto fortemente instabile. Tenere lontano dalla vista dei bambini, e dalle fonti di luce e calore. 

Uomo avvisato, mezzo incendiato.

Wednesday 8 May 2013

I saw a white rose and I want to paint it blue


La pioggia cade e scolorisce i fiori.
In ginocchio sull'asfalto, affondi i pugni nel tuo stesso stomaco, perché ti fa male. Per far cessare il dolore.
Una goccia particolarmente grassa investe un petalo, ci rimbalza sopra, e con una lentezza esasperante scivola via, portandosi via il suo colore. Il blu corre lungo lo stelo di plastica, e macchia la strada.
Un'enorme pozza di blu si spande piano dal bouquet, mano a mano che il solvente piove.
Senti sfrigolare la plastica, e l'odore sgradevole della sua morte è la tua unica compagna.
Guardi il blu schiarirsi e svanire, e il bianco rinascere, ancora e ancora.
Tutti i fiori torneranno bianchi. Tutti i fiori erano già bianchi, in realtà. Erano solo dei fiori bianchi.
Una rosa bianca non può essere blu.
Ricordi questa semplice verità, prima di arrenderti e morire.
Erano solo tante rose bianche. Non potrebbero mai diventare altro.
Ricordi la verità e sei libera. Ti lasci finalmente andare.
Apri i pugni, distendi le dita e le fai strisciare a terra. I tuoi polpastrelli si graffiano, sull'asfalto ruvido e nero.
L'unica luce è quella delle rose. Una luce bianca. Assoluta. Immacolata.
Allora allunghi le dita fino a raggiungere un fiore, ne stringi lo stelo, e te lo trascini vicino, lasciandolo grattare sull'asfalto ruvido e nero. Le spine, anche finte, ti punzecchiano appena. Perché le hanno lasciate, ti chiedi, se dovevano fare un fiore finto?
Il colorante blu del fiore ti tinge le dita. Ti sporchi, e diventi cianotica. I tuoi occhi cerchiati lo notano appena.
Quella maledetta luce bianca riempie tutta la tua vita.
Il fiore puzza di plastica vecchia e bruciata.
Tu singhiozzi, recuperi il respiro, e con quello stelo semisciolto ti cavi entrambi gli occhi.
M'ama...
I tuoi piccoli, abbagliati occhi azzurri - li strappi. Uno alla volta.
Non m'ama.
Ecco fatto.

Tuesday 7 May 2013

sorriso spettrale


Serendipity verde.
Ah, era così ovvio.



 





Bleeding lips and dark red smile

(Andy Warhol's Liz reverse / Heath Ledger's Joker)


TWS

Monday 6 May 2013

Fiori neri sulla neve



Twisted undead Snow:
Biancaneve zombie



(created by TWS with the Facebook's BuddyPoke app, thx)

fuoco amico


Perché mi piace così tanto il fuoco?
Perché ti scalda,
e ti riconduce alla cenere.
Illumina il buio
e ti purifica
del tutto
-
certe cose non hanno senso,
come questo sproloquio,
ma basta
una goccia di benzina e un fiammifero,
per cancellarle e far sì che rinascano...
come cose buone e nuove
-
che si risporcheranno,
e verranno
ancora una volta
annientate.
Avere tra le dita
una fiamma,
sapere di poterle bastare,
per farla crescere ancora...
dà un senso di potere,
è un gesto e un attimo
magico,
carico di possibilità.
Basta un soffio,
e la fiamma si spegne
-
basta regolare quel soffio,
e l'incendio si accende.

Non è bello
tirare su una torre di carte,
per poi poterla ammirare
in tutta la sua altezza
-
per poi poterla ridurre a zero,
per poi poterla cancellare?

La strega e il piromane si fanno luce all'inferno.

Il fuoco è il principio
-
vivo nel terrore
di finire arsa.


donare uno scheletro a una farfalla


Nessuno pensa mai a quanto facile sia essere la vittima.

Ogni relazione è binaria, è squilibrata, composta da un polo che soffre, e da quello che lo fa soffrire. Non c'è equità in amore e in guerra - e se nella seconda si può sempre tentare la corsa agli armamenti, nel primo la speranza di una guerra fredda è utopica. In ogni rapporto si piange.
Ma tutti dimenticano che non è solo l'erastes, quello più preso, l'amante-e-non-l'amato, colui che spasima, a patire.
Essere amati è trattare male - perché l'unico gesto giusto da fare in amore sarebbe ricambiare. Un'eventualità che, se anche si verificasse, non cancellerebbe mai la disparità tra i due "sentire". C'è sempre chi ama di più, e soffre per questo. Perché come dimostra il sesso l'amante ricerca la fusione perfetta, desidera unirsi all'altro e risolvere ogni disparità naturale in un sudato, riposato androgino.
Ma se anche un tempo forse siamo stati pari, uniti e bilanciati in un solo ente così perfetto da spaventare gli dei, comunque poi Zeus ci ha tagliati a metà.

...è facile essere la vittima - facile, non divertente, per carità - perché in quel ruolo si è innocenti. Si è giustificati. Si è compatiti, coccolati, santificati e salvi.
Il carnefice invece, per quanto involontariamente possa peccare, comunque lo fa - sbaglia, ferisce, si attira l'odio e la colpa, e subisce l'obbligo di espiare.
Ma ferire chi ci ama è la crudeltà somma - è come cavare il cuore a un bambino che ci abbraccia e ci  dà un bacino sulla guancia, perché non aspettava altri che noi.

Alzi la mano chi perdonerebbe un infanticida a sangue freddo.

Innamorarsi è mettere un machete in mano ad un robot epilettico impostato alla massima velocità, appoggiandosi alla gola la punta della lama.
Amare e non essere ricambiati è appoggiare la punta della lama che il robot tiene in mano in corrispondenza dello proprio stomaco, e spingercisi contro girirandola in tutte le direzioni, avanti e indietro, secondo le varie velocità della macchina.
Essere amati e non ricambiare è essere il robot, avere il machete in mano, ed attivarsi proprio nel bel mezzo di una crisi, macellando il povero innocente che si ha davanti, senza conoscere le istruzioni per potersi fermare.

L'amore è dolore, meglio il cioccolato.

Saturday 4 May 2013

Halo of lies


(WARNING! RAPE & VIOLENCE & PERVERT'S STUFF.
attenzione. si parla chiaramente di stupro, in una chiesa, e la verginità violata non è quella canonica. non intendo offendere nessuno. il presente brano non è composto con finalità anticlericali, è semplicemente un frammento di violenza casuale in un mondo casualmente violento.
Rispetto ogni fede e ogni culto, e credo fermamente che l'unica espressione carnale dell'amore possibile sia quella tra persone consciamente consenzienti. 
se non volete saperne, non leggete. se no, non prendetevela con me. come saprete, esiste la libertà di espressione e il principio dell'Art for Art's sake, e questo è il mio blog.) 


È un attimo, e appare dietro di me. Non faccio neanche tempo a realizzare che gli occhi verdi veleno in cui mi sto specchiando sono quelli di un fantasma, che lui già si è dissolto, e mi cattura, in ostaggio.
Per la sorpresa mi scappa un grido, ma è presto soffocato.
Andate, strillo a quegli altri, che ci guardano agguerriti. Tocca a me ora, ribadisco, con la voce fredda di chi non ammette repliche. Anche loro sanno che è vero, che non c'è altra soluzione. Quindi, alla fine, devono ubbidirmi.
E poi, non voglio che vedano cosa mi succederà.
Torniamo a noi, dice lui, quando le porte finalmente si chiudono.
Una frazione di secondo, di nuovo, e mi fa cadere. Finisco incaprettata tra le candele, sull'altare. E capisco.
Guardo quelle persone davanti a noi, sedute sulle panchine - alcuni inginocchiati, altri riversi sulle Bibbie impilate, e mi sento sollevata che siano tutte morte. L'odore di incenso mi penetra nelle narici, mischiandosi al fetore del sangue e dei cadaveri. Un raggio della luce dell'alba trafigge rovente un angelo della vetrata, a cui la nostra scossa non ha distrutto del tutto la testa. Il riverbero celeste si spande sul pavimento di marmo, su cui è colato l'ultimo riflesso di qualcuna delle vittime.
Lui si schiarisce la voce, si scrocchia le dita, mi immobilizza, e mi apre.
Il dolore che mi dà è inequivocabile, e gli piace. Non ha sbagliato. L'ha fatto. Mi ha del tutto violato.
Vedo - o meglio, non vedo, e davanti agli occhi serrati tutto si fa rosso cupo. Sto per svenire, ma lui, per tenermi sveglia, mi bacia. Le sue labbra umide mi sbavano sul collo, e la cosa peggiore è il sollievo che mi dà il frescore della sua saliva.
Allora? chiede. Ma non so cosa chieda.
Finalmente... ti ho trovato qualcosa di vergine, sibila, e mi lecca. La sua lingua mi passa lungo le vertebre del collo. Rabbrividisco, e non riesco a perdere i sensi.
Vuole che io rimanga cosciente.
Per mortificarmi meglio.
Si fa strada dentro di me, sempre più forte. Stringo il bordo della tovaglia finemente ricamata che fino a poco fa velava l'altare e ora si spiegazza sotto la stretta convulsa delle mie dita, come un bambino spaventato farebbe con la sua copertina. Lui non parla, e gode nell'umiliarmi.
Ricordo un vecchio bacio, per cui ora non c'è più spazio - quello sulla neve, appena prima che lui crollasse. Adesso c'è solo odio, per questo mi sta stuprando.
La cosa peggiore - quella peggiore davvero - è che lo sta facendo per insegnarmi la sua lezione. La sua preziosa lezione di male e morte. Come io gli avevo chiesto.
Sento la stretta della sua mano bruciarmi sul polso, sulla croce tatuata. Con l'altra mano non mi palpa, non mi accarezza - mi spinge la schiena verso il basso, premendo tra le scapole, schiacciandomi a faccia in giù sull'altare. Nella pelle mi si è conficcato qualcosa, sembrano tante piccole perle, legate assieme, e...
È un rosario.
Il crocifisso luccica davanti a me, ma presto lui se ne accorge, e mi dà un'energica spinta, che mi appanna ancora la vista, e mi porta tutto il corpo in avanti. Le mie labbra travolgono il ciondolo, e l'uomo si piega su di me, senza lasciare la presa. Le sue dita si aggrovigliano ai miei capelli - così farà più male. Poi mi alza piano la testa, e continuando a scorrere dentro di me strattona le ciocche che è riuscito ad afferrare, e mi sbatte il viso contro l'altare, di nuovo. La mia faccia investe il crocifisso di ferro, di cui ora sento in bocca il sapore. Credo di essermi tagliata il labbro, come minimo, ma è l'ultima cosa di cui mi debba preoccupare.
Una lacrima, arenatasi all'angolo dell'occhio quando prima mi ha aperta, si getta finalmente lungo la mia guancia, e cade sulla tovaglia d'altare.
Lui se ne accorge e ride, deliziato, lasciandomi i capelli per scivolare con la mano lungo il collo - sento le sue unghie premere, ma non graffiare... Poi scende lungo la clavicola, e si adagia tra i miei seni. Gioca con i grani del rosario, mentre col palmo resta immobile all'altezza del mio cuore. Le spinte rallentano, riducono la loro intensità, e il mio corpo smette piano piano di tremare. È ancora dentro di me, ma comincia a farmi meno male. 
Respiro di nuovo, piano, per non farmi sentire. 
Poi però dà un nuovo colpo di bacino, a sorpresa, così forte da farmi gridare, e stringendomi il seno con entrambe le mani mi sbatte ancora e ancora e ancora - la faccia mi si schiaccia ripetutamente contro il crocifisso di ferro, e i bracci della croce mi pungono le labbra, il naso, le guance, ovunque lui voglia farmi atterrare.
Non ce la faccio più e grido, continuo a gridare, odiando lui e i miei compari al sicuro e tutti quei morti che sono corsa lì a salvare, e le mie urla e le sue risa rimbombano per tutte le navate, echeggiano fino a fuori, là, oltre le vetrate rotte, dove stanno gli altri, a cui ho stupidamente detto di non entrare.
Il bastardo continua a montarmi e a ridere e a affondarmi le unghie nella pelle del seno, nelle cosce, fino a quando la sua risata non si interrompe un attimo, e l'orrore congela il mio pianto.
Si scrolla fino all'ultima goccia, poi, finalmente, esce. Mi schiaffeggia la coscia, soddisfatto.
E mi chiede:
Allora, piccola? Dov'era il tuo Dio, fino ad adesso?


白雪姫



Snow White
Shiroi Yuki,

Biancaneve
versione Mangatar

TWS

La ragazza delle croci


Non ti salverà, questa volta, il segno
In cui dovresti vincere,
In cui avere fede.
Impressa nella carne
Tu hai una croce gotica
Che più che ad innalzarti
Aiuta a farti cadere.
I tuoi occhi viola sanguinano
E la tua anima lacrima
Mentre tra i mille specchi
Qualcuno abusa di te.
Violata dentro e fuori, 
Nel tuo pizzo violetto,
Violenti ciò in cui credi
Lasciandoti stuprare.
Tra le giostre e i fantasmi
Di una notte di Carnevale
Allenti i tuoi principi
E lasci il male entrare.

Thursday 2 May 2013

Cherry puddin'


                                                               High Underground Harley









Cosplay morning!

TWS

(thx Marcelletti)



[Harley Quinn's official outfit from Batman: Arkham City
by Secret Wishes]


Wednesday 1 May 2013

Fruits don't cry.



...They were masochist vegetables.





Respect fruit.
And inhuman beings.


TWS


Non c'è mela senza spine




Spiked apple



Spiked apple, rotten heart


TWS

</3


I needle


Pins.


I needle to see the sun.

TWS


N.B.: the reddish drop is not blood. It's a sanitizer.




Twisted right now!



Twisted White now


 Sitting colourable Disney's Snow White + long-stem black roses + Card Group Intergift's ghostly reflecting stickers, on William Morris' Wild rose pattern,
blend togheter and mingled with my sweet'n'sour imagination, 
in a TWS' personal revisitation of the 
High Priestess,
the II arcana tarot,
for my new personal portrait.
HUP hup peers!

(tutto sotto un sorriso a mezzaluna,
naturalmente)
no Cheshire, no tea party.



Twisted or not


TWS


(disegno di Biancaneve da giochigratisenigmisticaperbambini.com ; Wild rose da allpostersimages.com ; disegno della rosa da zimbio.com : merci!)