Cercando nel labirinto degli specchi

Sunday 31 March 2013

Twisted White Rabbit




Auguri a tutti, anche a coloro ai quali non ho osato farli di persona.

TWS





(pic I've created with the BuddyPoke app on Facebook) 


High Underground Egg


sperando di rinascere, purificati.

(Twisted Easter mi suonava un po' blasfemo)



Happy white Easter,
fellas 

TWS



Saturday 23 March 2013

Poked White Snow


Someone could say she's not me, someone could say she's a bit emo.
Goddammitt.



Twisted WTF




Sicked White Snow
My sometimes-random-wasted current mood.



Oh my, I'm so hilarious.

(pics I've created with the BuddyPoke app on Facebook) 


Black Jack



Black Jack
di
Osamu Tezuka
(Hazard Edizioni, 2005)


*
Mi sono innamorata.
*

Arigatou gozaimasu, Tezuka-sensei.

feticci attuali ♡ cause inattuali


<...3

Sunday 17 March 2013

L'impiccato

The Hanged Man
XII




Hanged  Heath Ledger
,
from Terry Gilliam's The Imaginarium of Doctor Parnassus

TWS

Love at last sight


Credo sia stato allora, quando stava cavando un bulbo oculare ad un signore innocente e preso a caso, che ho notato per la prima volta il verde dei suoi occhi, denso e insidioso come un  veleno.
Gli stava strappando un occhio nel bel mezzo della festa, davanti a tutti, senza scomporsi, con le sue lunghe dita affusolate, e sorrideva senza eccedere, controllato e  compiaciuto.
È stato allora che mi sono accorta che era bello davvero, e me ne sono innamorata.

No more pills, no more tears


Dovrei dire di come ormai ti ho persa?
Di come adesso ciò che dici sia ciò che loro dicono, del fatto che le tue perle adesso siano le tue pasticche?
Del fatto che sono come grani del rosario, che uno dopo l'altro ingolli in un bicchier d'acqua?
Di cosa ora tu sia diventata, sostituendo te stessa con la loro polverina colorata?
Dovrei raccontare di come ti sei spezzata in due, lasciando uscire tutta la tua anima per poi mescolarla sul fondo con un cucchiaino?
Dovrei accusarti di esserti sciolta, di aver lasciato evaporare la tua essenza, di aver preferito arrenderti e lasciare che le pillole ti guidassero?
O dovrei parlare di quanto ti invidio per questo?

Saturday 16 March 2013

Bullet holes in a cemetery walls


Nessuno ti ama, e tutti vogliono che tu muoia. Hanno addirittura formato un esercito, perché tu muoia.
L'unica che non desidera che tu necessariamente sparisca è qui, accanto a te, e sta adoperando i suoi poteri per richiudere le tue ferite, ed evitare che tutto il tuo sangue si sparga sulla brandina.
Ecco perché, appena la sua cura te lo permette, ti alzi a sedere al suo fianco, raddrizzandoti quanto basta sulla schiena, e le serri le dita di entrambe le mani attorno alla gola. Ecco perché la schiacci contro il materasso troppo sottile della branda, continuando a strangolarla finché non smette di opporre resistenza, e le ficchi uno dei bisturi con cui ti hanno operato tra una costola e l'altra. Ecco perché affondi la lama fino a quando i suoi occhi non si appannano, e senti i suoi polsi, che ora hai smesso di stringere, placarsi e smettere di pulsare in modo così impetuoso.
Guardi il suo viso sbiancare, senti i buchi dei proiettili tornare ad allargarsi nel tuo petto, e mentre il suo ventre si macchia di rosso sempre più cupo, la tua forza di immortale decresce, finché tu non resti addormentato su di lei, e lei morta.
O almeno questo è ciò che tu credi.

Senza nome


Il problema della follia è che non è univoca, è equivocabile... e così, mentre voi siete disgregati, e non riuscite più a alzarvi, qualcun altro penserà che state solo prolungando un po' troppo il pisolino.
(ecco un altro brandello che se ne va... ormai strappo pezzi di pelle così, senza neppure pensarci... le unghie scavano, fino a quando i lembi non si sollevano spontaneamente, e scorrendoci il dito sopra sembra proprio che siano loro a chiedere di essere staccati... come se la crosta non desiderasse altro di lasciare il buchino che l'ha formata... così... frammenti di me e di piastrine che cadono giù sul parquet, nell'attesa invisibile di farsi polvere)
Ogni volta, la causa apparente sembra diversa... oggi è perché sta arrivando la primavera, ieri era perché c'era un impegno mondano, due settimane fa... chi se lo ricorda.... questo sta annebbiando tutti i miei ricordi... ormai mi accade qualcosa, e appena è finito si assorbe nella materia informe del passato, in cui io non saprei più ritrovarlo. Cosa ho fatto martedì scorso? Cosa ho detto, a quello sconosciuto? A che punto è il mio rapporto con quella persona? Io non ne ho idea. Non riesco a sentirlo. Ciò che sento è solo un senso di colpa interminabile, che vibra costantemente e mi manda nel panico, e ha l'ansia come abito da lavoro, e la depressione come vestito di festa. 
La cosa peggiore è che ormai non mi crede più nessuno. Ho già gridato troppo al lupo, e ora che lui mi sta sbranando, tutti ci passano davanti senza accorgersene, e alla peggio si scocciano quando uno schizzo di sangue e bava lorda loro le scarpe.
(non scrivo più, non studio, non sogno o non cerco un lavoro. Sono a bocca piena nelle sabbie mobili di me stessa, e tutto ciò che mi riesce è turbarmi, e non respirare.
Ora ho finito e le croste sono quasi tutte brufoli, o cicatrici - la loro forma intermedia, l'unica trovata con cui riesco a sublimare... perfino quella mi sono riuscita a precludere)



Tuesday 12 March 2013

Se mi piaci


Se mi piaci, te lo faccio capire.
Se mi piaci, te lo dico apertamente, dal nulla, in maniera suicida e drammatica.
Se mi piaci, mi dichiaro, sotto la pioggia, o mentre i petali di ciliegio ci vorticano attorno.
Se mi piaci, e siamo da soli a casa, ti bacio e in un attimo siamo l'uno sopra l'altra.
Se mi piaci, quando incrociamo gli sguardi arrossisco, o sorrido, o impallidisco, perché mi sento cadere in una voragine.
Se mi piaci ti picchio, ma senza farti male, mi aggrappo a te e non ti lascio andare.
Se mi piaci ti penso, e ti penso così forte che lo puoi sentire - se mi piaci ti basta guardarmi, per capire.
Se mi piaci sono sempre con te, o accanto a te o nel tuo cuore - filtro fin dentro le tue cellule, e non mi puoi più lasciare andare.
Se mi piaci mi ispiri, e (quasi) ogni mio pezzo parla inevitabilmente di te.
Se mi piaci lo sai, e non ti serve domandare - sono intensa, malsana, e vorrei vivere fuori dalla realtà, con te.
Se mi piaci ed è me che vuoi, saremo l'uno Bella per l'altra Bestia, e viceversa - insieme, senz'altri, in un castello lontano.

Monday 11 March 2013

Occhi di bambola


Ho voluto farlo, sai... perché ne ero terrorizzata. Visto che 'sta roba tira fuori il peggio che sta imputridendo dentro di te... beh, ho sempre pensato che calarmene un po' mi avrebbe fatto vedere clown e muri sanguinanti, a colpo sicuro. Altro che Dio, o Eric Clapton. Che poi io preferisco i bassisti, com'è chiaro. 
Notò - e finse di non notare - l'espressione perplessa del suo interlocutore, che la studiava con la tazzina del tè sospesa a mezz'aria. Quindi decise di riportare il discorso sui retti binari.
Ma visto che non ho un vero io, ma ne assumo di volta in volta un casino... Insomma, visto che in realtà sono vuota, un castello di maschere senza fondamenta, ho pensato che potesse essere una buona idea, nella sua letalità. Sai, tirare fuori la merda, sputarla fuori prima che trabocchi e... Perché io non sono che nulla, anche se fingo, fingo continuamente, in base a ciò che mi si avvicina, io... sono una falsaria dell'anima, capisci? E se non mi redimo, finirò all'Inferno consumata dalle più tremende malattie, come... la lebbra, la scabbia, o... 
Dagli occhi dell'interlocutore cominciavano a scendere eleganti lacrime di sangue, piuttosto dense.
...l'ebola! Capisci, l'ebola!? 
L'altro annuì con l'aria di chi la sa lunga, mentre bolle rossastre di bava gli si radunavano a grappoli agli angoli della bocca. Una scoppiò, facendo schizzare nell'aria tante piccole goccioline di saliva e sangue.
Sta' tranquilla, le disse, prendendole una mano tra le sue. Lei abbassò gli occhi, e vide che dai pori la sua pelle stava sudando rosso, profondo rosso.
Qualsiasi cosa tu veda, sarà...
Un'altra esplosione di bolle, stavolta mitigata dalla lenta e calda epitassi che rendeva il suo naso simile a un vulcano in eruzione effusiva.
...soltanto la tua repressione che si allenta e sparisce. Soffri ora, così poi sarai libera.
Lei annuì, cercando di sentirsi calma e rassicurata dalle parole dell'interlocutore, il cui volto ora sembrava fatto di ceramica e cristallo. I suoi begli grigi adesso la contemplavano luccicando, fissi, e ovunque lei spostasse la testa, loro la seguivano, con la vitrea imprevedibilità degli occhi di bambola.  
La ragazza fece appena in tempo a rendersi conto che i suoi denti erano diventati sottili e affilati come chiodi, in una bocca a "0" che più che quella di una bambola gonfiabile ricordava quella di una sanguisuga, quando scoprì che le sue braccia erano completamente ricoperte di ragni.


Sunday 10 March 2013

Spoiled White Snow




White Snow gone mad,
"Immagine profilo"



...Gosh, I need an illustrator. Now.

Sarebbe davvero il rapporto ideale.


TWS



mismatched eyes


Vorrei davvero rivederti, un'ultima volta.
Se non è destino, non mi guarderai, e capirò.
Ancora una volta, e getterò nel nulla le mie armi.
Forse non si può scegliersi il proprio solo e unico, in tal caso credo che creerò un precedente.
Forse sono solo impazzita - però non è un'illusione, perché non mi accorgo di illudermi.
Non dimenticherò mai il modo in cui mi hai guardata, mentre le tue forbici entravano e uscivano da me.
Mi chiedo se davvero lo sapessi, che in quel modo perverso non avresti mai potuto uccidermi.
Da un'occhio siero e dall'altro sangue... certo è stato quello l'attimo in cui sono ammattita per te.

come una mezza luna all'alba


La trovò nel bagno, accasciata contro la vasca, i polsi aperti, che lacrimavano piano sangue.
Un fiume lento e rosso si spandeva su di lei, imbrattava la camicia da notte che lui l'aveva costretta a indossare, dava il colore della vita alle sue cosce bianche, scoperte.
Sangue, sangue dappertutto, su di lei e intorno a lei. I suoi occhi erano chiusi, le labbra increspate da un sorriso che andava pian piano sbiadendo, come uno spicchio di luna all'alba.
Si gettò in ginocchio accanto a lei, la prese tra le braccia, imbrattandosi di liquido ferroso e infetto. Le accarezzò il viso, e si sporcò le dita stringendo forte i polsi di lei, tagliati. Sentiva i due lembi di pelle caldi e ruvidi sotto i polpastrelli, frastagliati e divisi come le labbra di un canyon. Si era tagliata con il suo rasoio a mano, ma aveva fatto davvero un pessimo lavoro.
Le cinse la vita, e lei era così fragile e sottile nel suo abbraccio... Dimenticò che stava toccando una mortale, un'impura, una donna lercia... le sfiorò la bocca con l'indice tinto di porpora, e sfumò il suo sorriso in una dolcissima smorfia. Guardandola sentì la vita defluire da lei, e la voglia di baciarla, improvvisa.
Capì di amarla quando ormai era troppo tardi, e anche se ormai stava violandola, non poté più darle ciò che era suo.

Tuesday 5 March 2013

Matrioska al plastico, amore al gas nervino


Lo senti ticchettare, ingrossarsi dentro di te
- i secondi passano e lo squarcio si fa sempre più vicino
Non puoi evitarlo, non puoi liberartene, ora cresce in te
Un fagottino, un Alien, un atomo fragile impiantato da un altro
A sostituire te.
Si nutre della tua linfa, ti risucchia l'anima e gioca col tuo cuore
- il timer che fibrilla ansioso di farti scoppiare.
Non è meravigliosa, la catastrofe di nascere?
Adesso che ci pensi, forse avresti dovuto passare
- non tutte le tue mani
Sono gesti fortunati.
Adesso taglia il filo,
E inaugura il suo domani.
Due angeli che collidono in cielo
Non avrebbero potuto schiantarsi meglio.
Amare è farsi brillare, 
Ma occhio a farlo a distanza.


pappa paranoica purificata


  1. Dolcificanti di germi e batteri
  2. Rendono il contagio molto molto più buono
  3. Piccole pesti si infiltrano nell'uomo
  4. E rubano all'anima il posto giusto per sperare
  5. La preghiera resta l'arma contro il contatto
  6. Perché usare fuoco e acido potrebbe rischiare di corromperti
  7. Evita la piazza, fuggi l'altro e la gente
  8. Tra gli acari dell'umanità si acquattano fili insidiosi.
  9. Non toccare, bambino non toccare
  10. E butta giù quella caramella
  11. Che la generosità farmaceutica sconosciuta ti impone.
  12. Non è mai troppo tardi,
  13. Per farsi sporcare di fiducia.



scarred thoughts


In fondo il tuo viso è così bello per via della tristezza nascosta nel tuo sguardo.
Hai gli occhi verde acqua, il colore tra il mare e il cielo, quella linea instabile in cui il vapore piove. Sospeso tra l'abisso e l'etere, e dall'etere placato, come te a guardare la luna nuova da una bianca cella imbottita.
Senza quella ferita non sai che in direzione andare - il dolore ti mette in moto, e senza non sai che fare.
Resti lì, con gli occhi al cielo, sperando di riottenere il senno - per questo fissi la luna, che però ti è stata nascosta.
In fondo tu non agisci per paura di sbagliare. 
Perché se sbagliassi ancora, soffriresti, e potresti avanzare.


Monday 4 March 2013

sangue vero


Vi prego, fermatemi
Bloccatemi le mani
Fermatele, 
Con un nodo o una stretta
Impeditemi di pensare,
E di continuare a scavarmi
Perché non posso entrare nell'anima,
Ma la pelle si infetta alla grande
Trattenetemi dall'obbrobrioso abisso
Prima che i resti scuri della coagulazione a puntate interrotta
Lo murino del tutto, 
E di me non resti che quiete cicatriziale.


Jordan aprì gli occhi, e sulle sue mani vide sangue nero.
Allora quel tramonto c'era stato... davvero.

eureka euridix


Oh, hey, che ci fai qui? 
La guarda sorpreso, ma lei si stringe nelle spalle. 
Indossa un'enorme t-shirt da uomo, veramente grande, a righe. Bianche, e verdi fosforescenti. Sopra, una camicia. Da uomo anche quella, naturalmente, completamente sbottonata, polsini compresi. Evidentemente la usa a mo' di felpa. A completare la mise, una gonna color porpora, lisa, che sembra tratta da una divisa scolastica vecchio stile, e dei calzettoni bianchi fino a poco più sopra del ginocchio.
Niente di che, cincischiavo con Blake
La ragazza fa per sbattergli la porta in faccia, o uscire e chiuderla dietro di sé - non è chiaro, si appoggia alla maniglia, e tira la porta avanti e indietro, ritmicamente. James la scruta interrogativo, ancora.
Cincischiare...? ripete, perplesso.
Lei annuisce, come se confermare le paresse superfluo. 
Vuol dire "scopare"? si chiese James, fissandola, nel tentativo di cogliere il minimo segno d'imbarazzo nei suoi occhi. La ragazza però non batte ciglio. O è una maestra del poker, oppure non prova la minima vergogna.
Avete... tenta allora, giusto a scanso di equivoci.
Puffato, sì, tuona la compiaciuta voce di "Blake", da dietro la porta, poco prima che il suo proprietario compaia alle spalle di Euridice.
Tutta la notte, aggiunge, con un largo sorriso malizioso, e gli fa l'occhiolino, mentre lei scuote energicamente la testa in segno d'assenso.
Ah, bastardi! esclama allora James, colpendo con un pugno a rallentatore "Blake", in pieno torace.
Lui lancia un'occhiata inespressiva alle sue nocche, e James ritira subito la mano, maledicendosi.
Pessima idea. "Blake" è ancora parecchio suscettibile, al riguardo.
Quei segni... ecco perché tutte le sue camice erano andate a Euridice. Lui ormai indossa solo maglie senza scollo, e comunque mai senza una giacca sopra. Chiusa, e corredata di sciarpa.
Comunque, al momento quei due lo stavano decisamente prendendo in giro.
Sì, dai, si dice James, guardandoli dal basso del vialetto. Loro se ne stanno lì sulla porta, e non l'hanno ancora invitato ad entrare. Insieme formano un quadro dall'atmosfera terribilmente bohemien, e un po' triste.
Come due gatti randagi che hanno unito le forze.
Non è possibile che lui se la faccia, pensa. L'amico non... Quella ragazza è davvero troppo piccola. E non solo di età, sembra davvero... al suo meglio, una bambina un pochettino sperduta. E lui è appena scampato ad un'esperienza... da incubo, diciamo. Un'evasione da un manicomio, insomma! Gli ci vuole un po' di tempo, per riprendersi, che diavolo.
"Blake" si sfrega le dita, e come per magia in mano gli appare una sigaretta lunga e stretta.
Euridice solleva un lembo della lunghissima maglia, e gli passa l'accendino che tiene incastrato tra la sua pelle inverosimilmente chiara e l'elastico della gonna.
Blake - dannazione, ormai quel ridicolo nome storpiato si stava radicando nel cervello di tutti - gli fa un cenno, a dire ehi, ti dispiace? e James scuote la testa, e si prepara a non inspirare. In un attimo, la sigaretta è accesa, e rovi di fumo corrono nell'aria alla ricerca di qualcosa a cui stringersi.
Ma sì, conclude James, scegliendo di fregarsene. Blake non ne ha mai voluto sapere, di ragazzine come lei. Figuriamoci ora. Probabilmente è la sua assistente.
Allora lascia perdere, ed evita accuratamente di considerare il fatto che Blake non abbia un lavoro al momento, e tanto meno quindi necessiti di un'assistente.

Gelben Mond (yellow sick meaning)


Hai un sacco di cicatrici, disse lei sorpresa, passandogli la mano sul braccio, sovrappensiero.
Anche tu, fece lui, e arrossì un po'. In effetti la notte in cui si erano conosciuti l'aveva legnata parecchio.
Lei annuì fiera.
Credo che l'unico punto del mio corpo libero sia... ci pensò su qualche secondo. Uhm, il palmo delle mani? buttò lì, poco convinta.
Lui spostò lo sguardo sulle dita di lei, che ora giocherellavano con un accendino quasi scarico.
"Dovremmo ovviare a questa grave mancanza", avrebbe detto quell'altro. Quello con cui lei passava le notti in ben altro modo.
Spero di riuscire a lasciartelo libero, allora, disse invece lui. Quello con cui lei passava le notti a evitare di sventrare le persone.
Se si fosse trattato di quell'altro, lei a questo punto si sarebbe voltata verso di lui, l'avrebbe guardato dritto negli occhi, e l'avrebbe baciato mordicchiandogli le labbra.
Invece si raddrizzò sul naso gli occhiali che gli aveva rubato, e mordicchiandosi il labbro alzò gli occhi al cielo. Lui stava facendo lo stesso. 
Meditabondi, entrambi rimasero in silenzio a guardar sorgere la luna piena nel cielo giallastro.
Quella strana luce di mezzanotte cominciava ad essere piuttosto inquietante.


Saturday 2 March 2013

Beatrix et horror


Bacio al disinfettante
Sulla punta di uno spillo
- ricorda di non grattarti, 
O non andrò via
Da te.
Le bolle che soffi rapide
Compongono sogni di plastica
- è il bisogno usa e getta
Di non averti mai.
Ricordami di non conoscerti,
O tra noi finirà
...quel che ho iniziato a tessere
Filando tra i nostri occhi.
Non so se sia alfa od omega,
La tua donna di spade
Che sta tra noi nel letto
Che più che altro è un pitale.
Vorrei che fosse qui,
La tua insieme alla mia...
Anime perse in discarica
Da già fin troppi anni.

Profuma di cannella, 
La nostra solitudine.