Cercando nel labirinto degli specchi

Monday 28 May 2018

L'impiccagione come morte maledetta


I vestiti e i lacci in questione, evidentemente, non erano quelli dei condannati: erano quelli usati da coloro che si erano suicidati impiccandosi. E l’abitudine di gettare nel barathron gli strumenti che erano serviti per attuare questo tipo di suicidio è tutt’altro che sorprendente: l’impiccagione, nel mondo classico, era una morte maledetta, che non consentiva all’anima del defunto di trovare la pace nell’aldilà. Era una morte impura. In Grecia per di più, come sappiamo, era tradizionalmente riservata alle donne: per definizione, dunque, non era morte virile. Chi si era impiccato non meritava né pietà né rispetto e gli oggetti che erano venuti a contatto col suo cadavere andavano eliminati dalla vista e dal ricordo degli ateniesi.

[...] A Roma, l’impiccagione era una morte maledetta: le anime degli impiccati, non trovando riposo nell’aldilà, continuavano ad aggirarsi tra i vivi ed erano motivo di terrore invincibile. Quali erano le ragioni di questa maledizione?
Secondo una prima ipotesi, l’impiccagione, come lo strangolamento, sarebbe stata considerata una forma di decapitazione. L’ombra del morto quindi, non avendo la testa al posto dovuto, sarebbe stata esclusa dalla società dei morti. Ma se così fosse stato, avrebbero dovuto suscitare terrore anche le anime di coloro che erano stati decapitati con la scure, e quelle di coloro che si erano suicidati strangolandosi: e così non era. Tra l’altro il suicidio per strangolamento, oltre ad essere considerato più che onorevole […] non era colpito dalle sanzioni che colpivano l’impiccagione. Evidentemente l’ipotesi non è accettabile, così come non è accettabile quella secondo la quale gli impiccati sarebbero stati colpiti da un tabù che avrebbe accumunato tutti coloro che erano morti per asfissia. […] Assai più convincente, in definitiva, appare pertanto una terza ipotesi, legata alla ovvia constatazione che gli impiccati, a differenza di tutti gli altri morti, esalavano l’ultimo respiro sospesi nell’aria. E questo, per i romani, era un fatto gravissimo: per loro, morire significava tornare alla terra, e alla terra si tornava solo se il corpo, nell’attimo estremo, giaceva a contatto con l’elemento originario, sede del regno nel quale abitavano i defunti. 
 [...] Infine, come non collegare quanto sin qui visto al fatto che una delle forme del sacrificio agli dèi era la vivi sepoltura, e che […] la precipitazione dalla rupe Tarpea (non diversamente dalla precipitazione dal barathron ad Atene o dal Kaiadas a Sparta) era considerata un modo per inviare agli dèi i colpevoli di crimini religiosi? Per questa ragione, dunque, la morte per impiccagione era una morte maledetta, non solo per chi finiva così i suoi giorni, ma anche per i viventi destinati a essere tormentati dalle loro ombre. 
[...] Non a caso, dunque, i libri pontificali vietavano di rendere ai suspendiosi  gli onori funebri: i loro corpi potevano essere interrati, ma senza il conforto delle cerimonie che normalmente accompagnavano la sepoltura.
Perché rendere loro gli onori funebri, se vagano nell’aria? Se il divieto della sepoltura era di regola una pena accessoria, che condannava oltre al corpo anche l’anima del condannato, nel caso dei suspendiosi era la logica conseguenza della loro scelta di morte. Ma poiché la loro anima vagante era un’anima maligna, appartenente alla categoria temibile di defunti che i romani chiamavano Lemures, era in qualche modo necessario proteggersi: a questo, appunto, servivano gli oscilla, quelle piccole bambole, quelle figurine variamente ritagliate o costruite che venivano appese agli alberi e oscillavano alla brezza come piccole altalene. Secondo i romani, gli oscilla avevano capacità purificatorie. […] Appendendoli agli alberi ai cui rami un impiccato aveva trovato la morte si purificava l’aria, si faceva tornare felix l’albero divenuto infelix. E non è tutto: come scrive Varrone gli oscilla, imitando il modo in cui il defunto era morto e dondolando come il suo cadavere, placavano la sua anima, la rendevano benevola ed evitavano le spiacevoli conseguenze legate alla sua ostilità.
[…] Accanto al tabù magico-religioso che colpiva coloro che si erano impiccati, si ponevano, sul piano sociale e giuridico, due tipi diversi di sanzione. La prima di esse, la sanzione sociale, consisteva nella vergogna che offuscava l’immagine dei suspendiosi, cancellando, in morte, la loro eventuale rispettabilità da vivi. 
[...] Ma prima che ciò accadesse  [il fatto che, per via del diffondersi della filosofia neoplatonica e del cristianesimo, si guardasse tra il II e il III secolo d.C. al rifiuto di vivere, comunque manifestato, come a una scelta moralmente inammissibile] il solo suicidio sanzionato, sia socialmente sia giuridicamente, era l’impiccagione. E a dimostrarlo intervengono le sanzioni giuridiche a carico dei suspendiosi: il divieto di sepoltura […] infatti, non riguardava tutti coloro che si erano tolti la vita, […] ma solamente gli impiccati. […] Ma una cosa va comunque rilevata […]: anche quando la condanna sociale, morale e giuridica del suicidio divenne generale, l’impiccagione continuò a essere considerata in modo particolarmente negativo, e ad avere la connotazione di una morte non solo infamante ma anche colpevole.

E. Cantarella, I supplizi capitali in Grecia e a Roma,
Rizzoli, Milano 1991,
pp. 101-102.179-185

Tuesday 8 May 2018

I, heron

I heron
Anagramma
TWS


(airone trovato su www.audubon.org/bird-family/herons-egrets-bitterns; siringa su www.basicmedicalkey.com/techniques-of-fine-needle-aspiration-smear-preparation-and-principles-of-interpretation/ - danke)

Sunday 6 May 2018

Jordan from "London Boulevard"

... is the perfect roommate, in my humble opinion.
(The one played by David Thewlis in the London Boulevard movie, obviously.)

David Thewlis in "London Boulevard"

David Thewlis in "London Boulevard"

David Thewlis in "London Boulevard"

David Thewlis in "London Boulevard"

David Thewlis in "London Boulevard"

Jordan from "London Boulevard"
Sottoscrivo ancora una volta quanto ho scritto quattro anni fa.

TWS

Tuesday 1 May 2018

Sedie inquisitorie

Sedia inquisitoria

Sedia inquisitoria e ciondolo inquisitorio

Sedia inquisitoria miniata

Sedie inquisitorie alla mostra "Venice Secrets"

The comfy chair: 
Old style massage chair, made in Italy, slightly used, great deal!
(from the Venice Secrets exposition, in Venice, Italy)

TWS & C0C0