Cercando nel labirinto degli specchi

Sunday 21 December 2014

Colomba da Rieti

Cominciamo con il tentativo di violenza su Colomba da Rieti, raccontato da uno dei suoi confessori, padre Sebastiano degli Angeli. Giovedì 21 agosto 1488, la ventunenne Colomba decise di offrire un pranzo a dodici familiari e amici, e perciò chiese al padre un agnello. Egli fu molto contento perché Colomba era stata acutamente anoressica per diversi anni, molti dei quali aveva trascorsi rinchiusa in una piccola cella dentro la sua casa. Il pranzo andò bene e anche Colomba mangiò con piacere; solo quando chiese di lavare i piedi di ognuno dei suoi ospiti, tutti capirono che l'invito non era un segno di guarigione ma un nuovo esperimento di pietà. Si era comportata anche prima in modo molto strano. Dopo la riunione, Colomba andò nella sua stanza e sprangò la porta. Il giorno dopo la madre si meravigliò di non vederla di nuovo in piedi, ma attribuendo il suo sonno prolungato ai festeggiamenti della sera prima, aspettò fino a mezzogiorno per chiamare la figlia. Poiché Colomba non rispondeva, la madre si preoccupò, tanto più che per molte settimane erano state viste in cielo strane comete. Con il marito sfondò la porta e trovò vuota la cella che la figlia si era costruita; sollo il suo abito di terziaria domenicana era piegato accuratamente a terra, a forma di croce. Come era uscita e come era fuggita attraverso le porte sbarrate della città? Dove poteva aver trovato altri vestiti? Dove era andata? Anni dopo padre Sebastiano fece a Colomba le stesse domande, ma lei non poté rispondere, con la scusa che era stata in preghiera per tutto il tempo.
Tra il popolo sorsero voci che era andata all'eremo di un santo vicino a Foligno e poi con lui a Spoleto. Altri dissero di aver visto la giovane nei boschi seguita da un gigantesco cane nero simile a un'ombra. Comunque Colomba era sulla strada verso Spoleto, a buoni quaranta chilometri o più da casa. Qui, un uomo dalle gentili apparenze la invitò a casa sua a mangiare un boccone e fare un po' di riposo. Dopo che l'uomo le ebbe assicurato che in casa c'erano la moglie e le figlie, Colomba si accompagnò volentieri a lui verso una rustica casetta. Vedendo che in casa non c'era nessuno, l'uomo le disse di aspettare perché sarebbe andato a cercare i suoi familiari. Invece ritornò con due giovanotti, portando provviste per far baldoria e bere. A quanto pare i tre uomini pensavano che Colomba fosse una giovane nobile napoletana di nome Chiaretta, ingannata da un falso monaco che l'aveva indotta a fuggire con lui, e per il cui riscatto il padre aveva bandito una bella ricompensa.
Quando gli uomini si accorsero di avere la ragazza sbagliata i loro pensieri passarono dai soldi al sesso. In principio le offrirono gioielli e bei vestiti; poi tirarono fuori i coltelli, minacciando di ucciderla se non avesse resistito. Il corpo di Colomba diventò rigido come marmo, e non la poterono smuovere pur usando tutte le forze. La giovane li avvertì dell'offesa a Dio che stavano commettendo e delle atroci, eterne punizioni che avrebbero subìto all'inferno, ma tutto fu inutile. Gli uomini cominciarono a strapparle i vestiti e si fermarono soltanto momentaneamente quando sentirono un tintinnio che a loro sembrò di monete nella sua tasca, ma che invece era il rumore del suo crocifisso che batteva sul suo flagello mentre gli assalitori la spingevano violentemente. Poi le tolsero gli abiti, spogliandola e lasciandola con la cintura di ferro larga tre dita in cui stringeva i suoi fianchi nudi e il cilicio con due catene di ferro legate al collo e incrociate sul petto. La vista di questi strumenti di atroce autopunizione e del suo corpo segnato dalle fustigazioni raffreddò presto la loro libidine, e i due giovani bruti scapparono via mentre l'uomo più anziano si gettò in ginocchio e implorò preghiere da lei per la sua moglie defunta e per le figlie che erano ora in convento.
Colomba, rassicurata, si sentì di passare lì la notte e la mattina dopo l'uomo anziano la ricondusse alla strada maestra e le fece raggiungere un gruppo di donne che si dirigevano anch'esse verso Foligno. Altri pericoli aspettavano la giovane santa, quando una banda di cacciatori ribaldi videro nelle donne una facile preda. Uno di questi cercò di infilare la mano sotto i suoi vestiti, ma un improvviso dolore al cuore lo fece fremere e si ritrasse piangendo e chiedendo perdono. Altri predoni stavano in agguato per tenderle un'imboscata e violentarla "per amore o per forza", ma Colomba ebbe l'ispirazione di fermarsi inosservata presso una statua della Madonna posta sulla strada; così quando la banda chiese alle altre donne dove si fosse nascosta, loro risposero onestamente che non lo sapevano.

R. Bell, La santa anoressia
Laterza, Bari 1987, pp. 177-178

A Clockwork Maggie

A sweet toddler playing with her toys
(from The Simpsons s26e04)

Sunday 7 December 2014

Monday 17 November 2014

A notte le strade di New York riflettono la crocifissione e la morte di Cristo

Mi sentivo proprio come Gesù Cristo, se lo avessero tirato giù dalla croce, senza permettergli di morire nella carne. Io son certo che lo choc della crocifissione sarebbe stato tale da dargli amnesia completa nei riguardi dell'umanità. Son certo che, sanate le ferite, non gli sarebbe importato più un accidente delle tribolazioni dell'umanità; ma invece si sarebbe attaccato con sommo sollievo a una tazza di caffè buono e a una fetta di pane tostate, purché ce l'avesse.
Chiunque per troppo amore - che dopo tutto è mostruoso - muore della propria infelicità, rinasce per non conoscere più né amore né odio, ma per godersela. E questa gioia di vivere, perché acquisita innaturalmente, è un veleno che alla fine inquina tutto il mondo. Tutto ciò che è creato oltre i limiti della sofferenza umana, funziona come un boomerang e reca distruzione. A notte le strade di New York riflettono la crocifissione e la morte di Cristo. Quando per terra c'è la neve e il silenzio è assoluto, esce dalle orrende case di New York una musica di così cupa disperazione e bancarotta da far accapponare la pelle. Non una pietra fu messa sull'altra per amore o rispetto umano; non una strada fu aperta per la danza o la gioia. Una cosa si è aggiunta all'altra in un pazzo parapiglia per riempire la pancia, e le strade odorano di pance vuote e di pance piene e di pance mezzo piene. Le strade odorano di pancia, che è insaziabile, e delle creazioni della pancia vuota che sono nulla.

Henry Miller, 
Tropico del Capricorno,
 Oscar Mondadori, Milano 1998, 
pp. 56-57