Cercando nel labirinto degli specchi

Thursday 14 December 2017

Disegno smembrato

Per esempio, ho conosciuto (direttamente o esercitando la mia supervisione) diverse persone che esprimevano il desiderio di smembramento in forma molto attenuata; tracciavano la figura di una donna nuda, poi tagliavano via braccia, gambe, testa, ecc., e giocavano con queste parti del disegno smembrato. Questo "gioco" era, in realtà, la soddisfazione, realizzata in modo sicuro e innocuo, di un intenso desiderio di smembramento.

E. Fromm, L'aggressione maligna: la necrofilia
in E. Fromm, Anatomia della distruttività umana,
 Mondadori, Milano 1976, p. 413

Thursday 23 November 2017

L'autotortura come evasione da sé

Dobbiamo considerare ora un metodo strettamente fisiologico di evasione dall'io isolato. Il mezzo della punizione fisica. La violenza distruttiva, sintomo finale dell'"ebbrezza di massa"non è invariabilmente diretto all'esterno. La storia della religione è ricca di racconti spaventosi di autoflagellazioni, automutilazioni, autocastrazioni, anche autouccisioni collettive. Queste azioni sono conseguenza del "delirio di massa" e vengono compiute in uno stato di frenesia. Molto diversa è la punizione corporale intrapresa privatamente e a sangue freddo. Qui l'autotortura è iniziata da un atto della volontà personale; ma risulta (in alcuni casi perlomeno) in una temporanea trasformazione della personalità isolata in qualcosa di diverso. In se stesso questo qualcosa di diverso è la coscienza, così intensa da essere esclusiva, del dolore fisico. La persona che si tortura si identifica col dolore e, diventando meramente la consapevolezza del suo corpo dolorante, viene liberata da quel senso di colpevolezza passata e di frustrazione attuale, da quell'ansietà ossessionante circa il futuro, che costituisce tanta parte dell'io nevrotico. Vi è stata un'evasione dall'io, un passaggio discendente in uno stato di puro tormento fisiologico. Ma l'autotormentatore non ha bisogno necessariamente di rimanere in questa regione di coscienza interpersonale. Come colui che fa uso di "vana ripetizione" per andare oltre se stesso, egli può essere capace di usare questa temporanea alienazione dall'io come ponte, per così dire, verso l'alto nella vita dello spirito. 

A. Huxley 
I diavoli di Loudun

Mondadori, Milano 1980, p. 315

Tuesday 7 November 2017

Saturday 30 September 2017

Filastrocca di santa Dimfna

Mio Signore e mio Dio, 
fa' che guarisca anch'io!
Mio Dio e mio Signore,
se non guarisco non darmi dolore.

Santa Dimfna intercedi per noi, 
poveri pazzi, fratelli tuoi!
Tu che conosci cos'è la follia
facci la grazia e portala via.

Tu che conosci cos'è la follia
faccia la grazia e portala via.


G. Montanaro, Tutti i colori del mondo,
 Feltrinelli, Milano 2011, p. 130

La leggenda di santa Dimfna

Così, non vi ho mai raccontato la leggenda della santa, della vergine irlandese Dimfna che somigliava alla madre morta, del padre che impazzì per la la scomparsa della moglie e voleva sostituirla con la figlia, e questa era un incesto, vietato da tutte le leggi. Ma il padre era il re e tutti gli obbedivano, e si sarebbe trovato un sacerdote pronto a sposare i due, a celebrare il matrimonio e addobbare la chiesa, anche se Dimfna non voleva. Così la ragazza era scappata insieme al suo confessore, un prete buono e saggio, per tutta Europa. Aveva attraversato la Francia e poi era finita in Belgio, in un paesino che forse a quell'epoca non si chiamava ancora Gheel. Lì il padre l'aveva raggiunta, le aveva ordinato di nuovo di sposarlo, ma lei aveva risposto che preferiva la morte piuttosto, e così lui l'ha uccisa, e lei lo ha perdonato, perché lui era folle, l'amore l'aveva fatto folle, l'amore fa sempre folli, signor Van Gogh, quelli a cui non importa niente vivere non diventano mai pazzi. E così Dimfna morì e il corpo scomparve, ma poi la trovarono già seppellita, in una bara bianca, i cherubini l'hanno seppellita, così dice la leggenda. E alla bara qualcuno ha portato un matto che ha chiesto la grazia e l'ha ottenuta,, e così è cominciata tutta questa storia. 

G. Montanaro, Tutti i colori del mondo
Feltrinelli, Milano 2001, 
pp. 70-71

Grazie Jacopo!

TWS

Sunday 27 August 2017

The Truth about Humpty

Humpty Dumpty's truth
(quotation from Lewis Carroll's The Annotated Alice: Alice's Adventures in Wonderland and Through the Looking Glass)

N.B.

TWS
Thanks Eggy!

Thursday 24 August 2017

Sunday 13 August 2017

Nei supplizi e nella morte

Ma la dimensione impersonale in cui la sessualità neutra ci immette ha poco a che fare con un'alternanza di ruoli di signorina e servitù; essa non introduce un rapporto di parità nel sadismo, perché le manca il presupposto del sadismo, il costituirsi di un soggetto forte, autonomo, indipendente, padrone di se stesso, che si afferma e trionfa in una pratica di immane negazione e distruzione. Del resto è assurdo pensare che un sadico possa riconoscere ad altri che a sé il diritto di manifestare e di esprimere l'infinita energia che lo anima e se è pronto in ogni momento a cambiare il proprio ruolo di carnefice in quello di vittima, non è perché si piega al riconoscimento di una reciprocità, all'eventualità di un'alternanza, ma perché anche nella disgrazia e nella sconfitta è pronto ad affermare la propria unicità felice e vittoriosa: l'arte di sempre godere, di trovare la propria esultanza in ogni stato e condizione, di scorgere infinite occasioni di voluttà anche nei tormenti dei supplizi e nella morte, è una capacità che il sadico può riconoscere solo a se stesso e a nessun altro, perché si regge non su di un principio astratto, ma sulla sfida che egli ha rivolto a Dio e alla sua creazione, nel momento in cui rinunciando per sempre a costituire con altri un'unità del volere, ha puntato tutto su se stesso e sul rafforzamento illimitato della propria sovranità.

M. Perniola, Il sex appeal dell'inorganico
Einaudi, Torino 1994, pp. 27-28

Marksman Pascal


Sniper Manekin

Pascal and Thompson Submachine Gun
Pascal pistolero
TWS

grazie amori! 

Thursday 10 August 2017

Misunderstanders are gonna misunderstand

J.-K. Huysmans, Laggiù, nell'abisso
Internòs Edizioni, Città di Castello 2008, p. 296
la croce come l'arcano dell'Impiccato
... croce rovesciata come la figura dell'Impiccato nei tarocchi 
TWS




Non ci sono più i carnefici di una volta!

"[...] La medicina classifica approssimativamente questa fame di lerciume nelle regioni inesplorate della nevrosi, e lo può fare visto che nessuno sa veramente che cosa sia questa malattia di cui tutti soffrono; certo è che in questo secolo i nervi vacillano alla minima scossa più facilmente che una volta. Rammenta, per esempio, i particolari forniti dai giornali circa l'esecuzione dei condannati a morte: ci rivelano che il boia lavora con timidezza, che è sempre sul punto di svenire, che soffre d'alterazioni nervose quando deve decapitare un uomo. che pena quando lo si confronta con gli invincibili torturatori dei vecchi tempi! Quelli ti chiudevano la gamba in una calza di pergamena bagnata che si ritraeva davanti al fuoco e ti tritava piano piano le carni, oppure ti ficcavano dei cunei nelle cosce e ti spezzavano le ossa; ti fracassavano i pollici delle mani nelle morse a vite, ti tagliavano strisce di epidermide dalla schiena, ti rivoltavano come un grembiule la pelle del ventre; ti squartavano, ti infliggevano il supplizio della corda, ti arrostivano, ti cospargevano di grappa infiammata con faccia impassibile e nervi saldi che nessun urlo, nessun lamento poteva scuotere! Poiché quegli esercizi erano piuttosto faticosi, dopo il lavoro avevano solo una gran fame e una gran sete. Era gente sanguigna ed equilibrata, mentre adesso..."

Joris-Karl Huysmans, Laggiù, nell'abisso
Internòs Edizioni, Città di Castello 2008, 
pp. 274-275


Monday 12 June 2017

Choose your Chair o' Pain

sedia elettrica, sedia inquisitoria, culla di Giuda (la Veglia)
Electric chair, Inquisitional Chair, Judas Cradle

TWS
(charms made by Curleh: https://www.etsy.com/it/shop/ElectricChairJesus)

Wednesday 7 June 2017

Sunday 4 June 2017

Wednesday 24 May 2017

Tuesday 16 May 2017