Cercando nel labirinto degli specchi

Friday, 25 October 2013

vita, morte


Sentivo il mio battito contro il palmo della sua mano, mentre mi strangolava. 
Un battito così ansioso, così nitido, sotto quella morsa, che anche lui non poteva non sentirlo. 
Così forte da essere imbarazzante.
Non vali neppure lo sforzo di ucciderti, mi disse, respirando a fatica.
I suoi occhi, fissi nei miei, erano così freddi e indifferenti che non stentai a credergli. Ero una vittima indegna di tale nome.
Sciolse la stretta attorno al mio collo, e mi lasciò cadere. Sprofondai in ginocchio nel fango, ai suoi piedi.
Sei così debole da rendere la tua stessa esistenza... irrilevante, aggiunse, a mo' di spiegazione.
Appoggiò le mani al bavero del cappotto, mi lanciò uno sguardo gelido, e se ne andò.
Lasciarmi vivere, per lui, era più crudele che darmi la morte.

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