A quanto pare i principi sono finiti, quest'anno. Devono averne prodotti pochi, per la crisi.
Mangerò la mela che nessuno mi ha offerto, cadrò nella trappola che nessuno mi ha teso, e senza che alcuno vegli su di me mi riposerò nella bara, mentre il cristallo di cui è fatta si ricoprirà di feci di colomba, e grumi di polline e polvere.
Un po' acida, verde scintillante, liscia e perfetta fuori, lucidata per le grandi occasioni - accosto la Granny Smith alle labbra, e lascio che il mio romanticismo moribondo faccia il suo corso.
Non c'è nessun Jordan,
nessun J,
nessun Dent,
nessun Doc.
Resta solo un bellissimo inquisitore pazzo, con gli occhi l'uno di colore diverso dall'altro e le mani guantate per non sporcarsi col sangue degli altri - e indovinate un po'? Nulla, in lui, ha questo verde aspro e accecante.
Credo che mangerò la mela, o ne farò un sorbetto al Calvados - così la mia bocca si storcerà in un sorriso, mentre l'alcol mi farà lacrimare gli occhi.
Buona festa, innamorati. Io resto qui, insonne nella mia fiaba.
Chi vivrà felice e contento?
Il torturatore dai capelli d'oro di cui sopra, a cui però questo non importa. Naturalmente.
Forse il mio happy ending è alla frutta.
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