Allo specchio, in quella luce livida e gelida, il biancore che emanava era più chiaro che mai.
Una nuvola di latte, un'aura fosforescente si spandeva nel bagno, mentre la ragazza giaceva svenuta sul pavimento, con un piccolo rivolo di sangue che le colava da un braccio.
Lui sorrise, contento del successo della sua nuova impresa, e continuò ad ammirarsi nel riflesso.
I suoi capelli, di solito del colore della neve, e altrettanto soffici (le ragazze lo notavano sempre), erano adesso striati di un verde melma che l'aveva reso particolarmente fiero, mentre si preparava nel suo antro, quella mattina. Un verde smorto, sporco e indeciso, che nelle sue sfumature spente ricordava le acque di una densa palude.
Gli occhi erano cerchiati di nero, e quel nero sottolineava il suo sguardo demoniaco e folle. Era un nero nato tanto dal trucco quanto dalle notti insonni, trascorse in città nelle strade più oscure, in una passaggiata febbrile alla conquista di Gotham. Lo stesso valeva per il rosato che circondava le sue pupille di porpora, in piccole venuzze che s'irradiavano da esse come raggi di fuoco. I doni di una dieta che nessun medico onesto approverebbe.
Il suo viso, era bellissimo.
Sì, andava proprio orgoglioso, quel giorno, della propria grandeur. C'era poco da dire, era il migliore.
Proseguì ad ammirarsi, con un piacere che aveva qualcosa... più di qualcosa... di erotico. Si sfiorò gli angoli della bocca, solo per poi guardarsi i polpastrelli tinti di rosso, un rosso cupo, come sangue rappreso... - e dopo quella notte, di plasma, piastrine, sugo umano si sarebbe potuto trattare davvero, pensò con soddisfazione.
La ragazza, quella stesa laggiù, pallida come un morto... aveva fatto davvero un buon lavoro... Sì... Con le dita imbrattate dal trucco, ma dopo aver controllato di non esserselo sbavato, premette sul proprio polso graffiato. Non sanguinava più.
Che peccato! Il sangue non si era ancora mescolato al trucco, e questo lo infastidì. Avrebbe dovuto togliersi questo sfizio in un altro modo...
Ma prima, controllare di essere ancora perfetto, e perfettamente in ordine.
Il completo era ancora a posto, magistralmente stirato da una qualche donnetta che si era sciolta nella contemplazione del di lui splendore. Il verde acido della cravatta era un pugno nell'occhio, e lo spettatore veniva finito dal resto: il gilet era di qualche tono più scuro, verso il caos cromatico di clorofilla che gli decorava il cranio; la camicia, un viola pallido, un viola violetto, superbo con la sua carnagione di morto albino... lo stesso colore di giacca e pantaloni, che a stento si era trattenuto dal richiedere gessati... no, giusto, di qualche tono più scuri.
Peccato solo non aver avuto quelle cicatrici in viso... Ma sarebbe stato un delitto, rovinare un volto così perversamente bello.
Si avvicinò barcollando allo specchio, ancora di più, e posò piano le labbra su quelle liscie e fredde del suo doppio. Sorrisero entrambi, felici di quel tenero primo bacio.
Awesome.
In tutte le sue sfumature.
(Gilbert "Prussia" Beilschmidt is an Hetalia's original character, created by Hidekaz Himaruya. Joker!Gilbert is a figment of my warped mind, ispired by him, expecially in the Halloween version, & Batman's villain The Joker).
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