Forse aveva pianto tutto il suo sangue, quando Doc l'aveva pugnalato.
Forse quel rosso si era spento, aveva perso ogni calore.
Forse quando Doc aveva disegnato su di lui, il nero dell'inchiostro ci si era mescolato, e poi era sparito per sempre.
Perché gli occhi di Doc erano ancora follemente azzurri. Anche se Florian era ricomparso.
Forse, a differenza del rosso dei suoi occhi, lui non era mai svanito.
Cambiato.
Alterato.
Forse Doc era sempre rimasto Florian, nonostante tutti i suoi tentativi per annegarlo.
In fondo tra i due l'unica differenza era quel rosso. E le cicatrici, già - che però il cerone poteva coprire.
In fondo il bambino che era quella sera non era mai cambiato. Era solo invecchiato.
Ma il suo cuore era rimasto sempre vuoto, e secco, come il gheriglio marcio di una noce.
Dentro di lui c'erano sempre state solo emozioni morte, rattrappite.
E quest'aridità non si era placata, mai.
Doc aveva cambiato nome... no, a dire il vero.
Doc aveva solo scelto di non lasciarsi soffocare - la sera in cui aveva ucciso lo specchio, era stata solo l'alba di una vita nella solitudine più rarefatta.
Quando Doc aveva truccato il volto scontento di Florian, in realtà l'aveva solo smascherato.
Aveva grattato via con le schegge la sottile pellicola falsa, per riportarsi in superficie, alla luce tanto odiata - aveva stretto forte nella mano la verità.
Florian aveva scelto la sua pazzia, le aveva sorriso come avrebbe sempre voluto fare - e l'aveva chiamata Doc.
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