Cercando nel labirinto degli specchi

Friday 21 December 2012

Fragole rivelatrici, fragole allucinogene


Lei allora rise, giocando con la fragola, che aveva immerso a metà nella coppia di champagne.
H la guardò interrogativo, perché non aveva detto proprio nulla, comico o meno.
Sai, disse lei dopo un po', lo sguardo rapito dalla fragola, che teneva ora sollevata davanti a sé, lasciando che le gocce le scendessero lente lungo le dita. Per un attimo, poco fa... mi è sembrato che tu fossi due... due persone diverse... in una... contemporaneamente, insomma... fece un piccolo sospiro, come soffocando una risata amara. Se fosse davvero così... saresti l'uomo perfetto, no? concluse poi, lanciandogli un'occhiata triste e ammiccante.
H restò interdetto, mentre quel due gli rimbombava dentro, all'altezza del petto, curiosamente insistente.
Lei poi aveva assunto quell'aria, così... diversa, così adulta e intrigante e sofferta, nel dirlo...
B prese la fragola tra le labbra, e nel morso un rivolo rosso di succo le scivolò dalla bocca, fino al mento. Arrossì e ostendando nonchalance si pulì con un rapido tocco dell'indice, macchiando così di fragola il suo lungo guanto bianco.
Ed eccola cambiare ancora. Prima così aspramente affascinante, e adesso... così timida e dolce.
H ricordava ancora quell'immagine... quell'istantanea di lui che la prendeva da dietro, sul tappetto persiano davanti al fuoco, mentre il bourbon bagnava la pelle di lei, così buona... Come l'aveva girata, dopo averla baciata sulle labbra senza riuscire a trattenersi, sotto i suoi occhi grigi e ipnotici, che avevano in quel momento una luce così... diversa, così provocante e sensuale... come l'aveva girata dopo averle aperto la camicia, la sua camicia, che lei indossava per un così assurdo... caso..., e averla vista come per la prima volta... un angelo oscuro, ecco l'unica cosa che era riuscito a pensare, quando sotto le sue mani quel bizzarro completino in tartan bianco e nero si era praticamente dissolto, e il corpo di lei era rimasto indifeso e nudo contro il suo... Ma le aveva lasciato addosso quella camicia... L'aveva girata, dopo un lunghissimo bacio, durante il quale aveva creduto di sentire il cuore di lei nel suo petto, accanto al suo, o forse al posto del suo... e poi l'aveva presa, l'aveva scopata senza fermarsi un attimo, senza lasciarle o lasciarsi neppure il tempo di respirare... E quando lei all'improvviso si era abbandonata a un gemito che sapeva di passione e di dolore, allora lui era finalmente venuto... lei aveva tremato per un po', per poi crollare con lui, senza parlare, ed erano rimasti là davanti al fuoco, devastati, lasciando che uno strano sollievo li cullasse entrambi.
Ah, bé, credo di sì. Sarebbe un'incarnazione molto zen, non trovi? rispose lui, appena si riprese. Non era esistita Rachel, per lui, in quella tempestosa notte. Poi sorrise, per darle la conferma che scherzava. Si stava prendendo in giro, non pensava certo di poter essere... perfetto. Complesso. Completo.
Lei prese tra le dita un'altra fragola, dopo aver studiato con cura l'intero vassoio, e stavolta la intinse nella panna, che poco prima si era fatta portare. Dopo di che le diede un bel morso. Doveva essere proprio una fragola dal gusto spettacolare, perché il viso di lei si illuminò.
Lo Yin... deglutì. Scusa. E lo Yang. Fusi in un unico essere vivente. mormorò, estasiata.
Non è in tutti così? le chiese lui, che a dire il vero non amava troppo il materiale new age e la filosofia orientale. Lui era un uomo d'azione, per lui contavano...
Berlin lo guardò sorpresa. Davvero? fece, in un tono sinceramente sconvolto. Come se l'avesse tanto desiderato.
...i fatti.
Uh, pensavo che l'idea fosse... che in ciascuno di noi ci sono sia il bene che il male, il principio "caldo" e quello freddo... il bianco e nero, dissero insieme, insomma, continuò lui, leggermente spiazzato. Ma che diavolo gli stava succedendo, quella sera?
Già, il problema però... è che di solito uno dei due è dominante, intervenne Berlin, accostandosi la coppa alla bocca, e guardandolo di sottecchi. Aveva una sicurezza di sé, una specie di baldanza... così diversa dal tenero candore che aveva mostrato fino a poco prima, quando aveva divorato la fragola... ma non fingeva, non era una posa... era come se fosse a un tratto una scolaretta, a un tratto una donna... sofisticata e innocente, adorabile e... H mandò giù un gran sorso di vino. Ma che cazzo aveva quella sera? ...scopabile.  
Invece vedi, il mio problema... è che in me quei due estremi sono in equilibrio... un equilibrio che però... è dannatamente precario...
Aveva iniziato a parlare con l'inflessione di quel pazzo bastardo, ma H non ci fece caso, non stavolta. E poi mancavano gli accessi di risa isteriche, e le urla spaventose.
Vorrei sapere se c'è sul serio anche qualcun altro, come me... che passa da un momento all'altro, spesso senza un vero motivo... da una faccia all'altra...
H trasalì.
Di questa strana medaglia.
Berlin concluse, con gli occhi carichi di speranza. Doveva starci male davvero, ad essere così instabile.
Poi alzò le spalle e sorrise con falsa spensieratezza. Bé, sono lunatica, o borderline, o bipolare, o melodrammatica, ma che ci vuoi fare? Saranno gli ormoni, e buttò giù metà del contenuto del suo calice.
Sapeva...? E cosa avrebbe potuto sapere? Certo, quando si erano... incontrati, la prima volta, lui era stato da poco ridotto a Due facce, ma poi... l'avevano curato... era guarito, era tornato come prima... Però lei... a quanto sembrava, anche lei in fine dei conti non era mai cambiata... Che potesse sapere... semplicemente, come ci si sentiva? Che potesse capire lui, davvero?
H rimase a fissarla confuso, mentre il commissario Gordon gli compariva al fianco, decantando a gran voce le lodi del rinnovato procuratore, e trascinandosi dietro una folla di ricche signore adoranti, da cui sembrava non voler altro che scappare.
Berlin lo salutò con un cenno della mano, come una brava bambina, e allegramente cinguettò: Signore, ecco il signor Dent, è tutto vostro! e sgusciò via nella calca delle matrone, che subito circondarono H.
Scusami, sono proprio una dannata egocentrica... E scusa anche il discorso astruso, sarà stata la luce! gli sussurrò, passandogli accanto, per poi allontanarsi alla ricerca di nuove fragole, presto raggiunta dal maggiordomo.
H non fece in tempo a contemplare i propri dubbi, presto travolto dalla generosa curiosità delle benefattrici di Gotham.
Vide solo Rachel chiacchierare con Wayne, in compagnia del commissario appena sfuggito alle sue sostenitrici.
Berlin era sparita, si era rifugiata in terrazza, e con il calice semivuoto ammirava le stelle, che per una volta luccicavano in tutto il loro biancore nel cielo scuro della notte.



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